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Pierpaola Pisanu 25 novembre 2005
Terreni al “Lazzaretto” di grande pregio ambientale, paesaggistico e turistico diventati ufficialmente proprietà privata
«E’ un danno rilevante per la collettività algherese», dichiara il consigliere regionale Pino Giorico che sulla vicenda ha presentato un’interrogazione al presidente della regione
Terreni al “Lazzaretto” di grande pregio ambientale, paesaggistico e turistico diventati ufficialmente proprietà privata

ALGHERO - Un’area pubblica di grande pregio ambientale, paesaggistico e turistico, è diventata ufficialmente di proprietà privata. Il terreno si trova in località Lazzaretto ed è stato usucapito da un privato che lo occupava dagli inizi degli anni ’80. Alla sentenza del tribunale di Sassari, depositata il 18 novembre 2002 e di recente divenuta esecutiva, la Società Bonifiche Sarde non ha fatto opposizione. «E’ un danno rilevante per la collettività algherese», dichiara il consigliere regionale Pino Giorico che sulla vicenda ha presentato un’interrogazione al presidente della regione. L’onorevole algherese, chiede a Renato Soru, di chiarire ed accertare eventuali responsabilità della Sbs, per stabilire se abbia gestito in modo corretto i beni ad essa affidati. Così pure dell’Ersat, proprietaria della Sbs di cui detiene il 99 percento del capitale. La vicenda è probabilmente frutto della confusione che si è creata nella gestione dei beni tra i due enti, secondo il rappresentante locale nel parlamento sardo: «nel 1995 la società aveva ceduto in comodato al comune di Alghero quell’area sulla quale grava un immobile semi - diroccato di interesse storico – ricorda Giorico – una serie di controlli effettuati in quegli anni per accertare l’effettivo possesso dei terreni da parte di terzi, non avrebbe mai permesso di appurare la circostanza, determinando da parte dei funzionari incaricati, la convinzione che terreni e fabbricati fossero utilizzati». In realtà, secondo la ricostruzione della Società Bonifiche Sarde e dell’Ersat, attorno agli anni 80, una famiglia avrebbe occupato il vecchio rudere avviando un’attività pastorale. «Maturato il tempo di possesso, il conduttore del fondo, pare incoraggiato da un operatore immobiliare, si è rivolto al tribunale avanzando diritto di usucapione. In assenza di un’opposizione da parte della Sbs – evidenzia l’onorevole Giorico – la richiesta ha avuto corso. Un caso spinoso che la giunta regionale ha il dovere di chiarire», conclude.

Nella foto la Torre del Lazzaretto



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