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A.M. 7 marzo 2014
Oristano contro la violenza sulle donne
La Asl 5 quest´anno ha deciso di celebrare fino al 24 marzo la Giornata della Donna, con un doppio evento dedicato alla violenza di genere
Oristano contro la violenza sulle donne

ORISTANO - La Asl 5 di Oristano ha deciso di celebrare l'8 marzo, Giornata della Donna, con un doppio evento dedicato alla violenza di genere, che metterà insieme reale e virtuale per raggiungere un pubblico il più ampio possibile. Un evento che non si conclude l'8 marzo, ma prosegue per gran parte del mese di marzo.

All'ospedale “San Martino”, al piano terra, da sabato 8 a lunedì 24 marzo sarà allestita la mostra di arti visive “L'Altro 8 marzo”, in cui saranno esposti alcuni dei lavori realizzati dagli studenti delle scuole primarie e secondarie della provincia di Oristano in occasione del concorso indetto dalla Asl 5 “In genere la parità è meglio”. Fotografie, cartelloni, collage e sculture che raccontano la violenza sulle donne con gli occhi di bambini e adolescenti, in maniera delicata e profonda al tempo stesso: i lavori saranno visibili non solamente ai pazienti e ai loro familiari, ma a tutti i cittadini interessati.

Inoltre, sempre sabato 8 marzo saranno pubblicati on line, sul sito dell'Asl sulla pagina Facebook, sul canale Youtube e su Twitter, gli spot realizzati dai videomaker professionisti o amatoriali che hanno partecipato al concorso di idee lanciato dall'Azienda sanitaria oristanese per la Giornata della Donna: Virginia Priolo, Sara Lucia Canu, Nicola Nicchetto, l'istituto Manzoni di Maracalagonis e la scuola media di Burcei in collaborazione con il Centro Donna Ceteris di Cagliari, gli insegnanti della Scuola Bellini di Oristano. A questi si aggiunge il video-collage elaborato dalla Asl 5 che mette insieme tutte le riflessioni inviate dalle donne, a cui la speaker cagliaritana Fiammetta Moretti ha prestato gratuitamente la propria voce.

«All'appello della nostra Asl hanno risposto in tantissimi, offrendoci spunti di riflessione, suggestioni e immagini straordinarie, ma non solo: alcune persone hanno anche voluto mettere a disposizione la propria professionalità o fornirci degli strumenti di lavoro perché la nostra idea di realizzare uno spot sulla violenza riuscisse al meglio – spiegano gli organizzatori – Abbiamo avuto una eco insperata, che ha persino oltrepassato il mare: ci sono arrivati alcuni lavori anche dalla penisola ed il risultato è stato davvero quello di un lavoro corale, collettivo e cresciuto dal basso. L'entusiasmo, la partecipazione e l'interesse riscossi da questo esperimento, l'idea di uno spot sulla violenza costruito insieme, nato dai social network e destinato ai social network, hanno dimostrato che il tema è molto sentito e che tanti sono pronti a fare la propria parte per superare quello che è prima di tutto un fenomeno culturale e sociale».



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