Raffaele Cadinu
5 aprile 2014
L'opinione di Raffaele Cadinu
Il balletto delle ringhiere decadenti
Non è per girare il coltello nella piaga, ma per puro senso civico e, ammetto anche con una abbondante dose di stizza, che intervengo con queste righe al fine di illustrare quello che penso e quello che credo pensino i molti cittadini che, inermi, assistono al balletto dei pretendenti saggi, e cioè di quelli che dovevano fare e non hanno fatto e di quelli che dovevano amministrare e non hanno amministrato. Ho letto infatti con stizza gli interventi dei costi lievitati, ai quali ho subitamente risposto con un semplice conto, non prima di aver verificato le rispondenze di Legge di un ipotetico nuovo manufatto. Preciso, per non averlo chiarito prima, che qualsiasi tipo di ringhiera, o parapetto che dir si voglia, deve avere la caratteristica della non scalabilità. Deve pertanto essere costruito in maniera che i suoi elementi costruttivi non facciano da scala, permettendo ad esempio ad un bambino l’arrampicata pericolosa e tantomeno lo scavalco.
L’ipotesi di un vetro al posto di nuovi elementi orizzontali, o peggio di una inferriata stile pollaio, è infatti solo una obbligazione normativa e non un mero fattore estetico frutto della mia iniziativa. Ho letto anche della proposta di istituzione di un conto corrente, al fine di installare le ringhiere a spese dei cittadini volenterosi, sollecitati con una proposta partecipata perfino da alcuni ex amministratori e anche ciò mi ha parecchio sdegnato. Ma guarda un po’!... mi sono detto, prima hanno occupato lo “scranno” delle decisioni mai prese e adesso vorrebbero partecipare alla raccolta dei consensi, facendo finta di fare qualcosa di buono a spese sempre di chi ha invece solo pagato. Ma non sarebbe stato più semplice mettere le mani direttamente nelle proprie tasche e fare più bella figura? Dove erano questi ex amministratori quando le proteste per la inefficienza della macchina amministrativa, già incancrenita, dovevano essere messe in chiaro ed eliminate?
Quando mai abbiamo letto o sentito da queste persone una frase del tipo “adesso basta! Adesso faccio una interrogazione in consiglio e se non la accettano mi dimetto e denuncio tutti?” Mai! Nessuno di essi ha mai preso l’iniziativa di denunciare le inefficienze, di smascherare i responsabili del degrado delle grandi meravigliose opere, più volte inaugurate che non cito per non ripetermi. E vengo al dunque: la manutenzione della bellissima passeggiata algherese ha sempre lasciato a desiderare, e devo dire che non è la prima volta che la protesta si indirizza ai medesimi luoghi e alla stessa categoria di personaggi: alcuni di essi infatti ricordano molto quelli messi alla berlina da Pino Piras, quelli per essere più precisi della canzone “Santu Aini 74”. Quei versi citavano i pilastrini di quei luoghi che partivano dalla Torre dei cani sino ad oltre la torre di Sulis. La canzone racconta di una trentina di pilastrini fatti male e privi di manutenzione, divelti per protesta durante la notte da alcuni sconosciuti, costringendo quindi l’Amministrazione a ricostruirli nuovi e finalmente più resistenti.
Per certi versi, scusando il gioco di parole, stiamo rivivendo gli stessi fatti, solo che questa volta c’è stata la disgrazia, e mi è venuto infine anche a pensar male, confrontando tale vicenda con i fatti accaduti all’Aquila dopo il terremoto; fatti che posso sintetizzare con un noto proverbio sardo che recita: “a s’arvore orruttu onzunu ne collidi” tradotto in italiano “dall’albero caduto ognuno ne taglia un pezzo”. E qui mi riferisco al sorgente “patriottismo”, forse non privo di interesse, alla ricostruzione da parte di qualcuno. E mi domando dove è lo sdegno di questi ex amministratori?, con quale coraggio propongono di porre rimedio a situazioni frutto della mancanza di Amministrazione della quale ne hanno fatto parte diretta ed indiretta da quasi sempre? Non è che dietro ci sia la voglia di cavalcare l’onda e di ricavarne anche un ritorno elettorale o di maldestro consenso? Essendo pratici della macchina amministrativa avrebbero potuto invece verificare molto facilmente da dove è originato il problema, e se era vero che quanto successo era meramente riconducibile alla mancanza di fondi, come asserito dai Dirigenti anche sui quotidiani.
Ebbene questi ex amministratori non lo hanno fatto ma l’ho fatto io, almeno per sincerarmi che i loro colleghi, quelli dell’ultima sprovveduta tornata elettorale, compresi i relativi Dirigenti, avessero fatto tutto quanto possibile per recuperare i denari sufficienti alla sostituzione delle decadenti ringhiere, e cioè recuperare poco più dei 150 mila euro necessari. Bene.., posso affermare che i soldi, oltre 213 mila euro, i Dirigenti li hanno trovati proprio alla fine dell’anno. Allego infatti la delibera datata addirittura il 31 dicembre, solo che non erano destinati alle ringhiere ma erano destinati ad altro, quale premio di posizione e di risultato. Lascio a voi ogni ulteriore riflessione.
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