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Cor 14 dicembre 2005
Soru mantiene le promesse, nasce in Sardegna il primo Piano Paesaggistico Regionale
Dopo dodici mesi dall’entrata in vigore della legge regionale n. 8 del 25 novembre 2004, ha adottato una proposta di Piano Paesaggistico Regionale (PPR). Uno strumento mirato alla difesa dell’ambiente e del territorio della Sardegna. Un moderno quadro legislativo che guida e coordina la pianificazione e lo sviluppo sostenibile dell’Isola partendo dalle coste
Soru mantiene le promesse, nasce in Sardegna il primo Piano Paesaggistico Regionale

CAGLIARI - La Giunta regionale ha approvato qualche minuto dopo le 19 di ieri, martedì 13 dicembre, la delibera che vara il Piano Paesaggistico Regionale. Lo strumento urbanistico comincia un percorso che lo porterà al confronto con le amministrazioni locali, attraverso una serie di conferenze nei 27 territori, o ambiti, nei quali lo strumento divide l´Isola. È il primo piano paesaggistico redatto in Italia in conformità col "Codice Urbani", che persegue le finalità di migliorare la qualità delle vita dei cittadini e promuove forme di sviluppo sostenibile. In questo modo la politica guarda lontano e si assume la responsabilità per le generazioni future. La salvaguardia della costa della Sardegna, per i due chilometri stabiliti dalla legge salvacoste dell´anno scorso, e in qualche caso anche oltre, resta rigorosa, ma si potrà riprendere l´attività edilizia negli insediamenti esistenti, quelli degli anni 50 e quelli successivi, anche più recenti. Dove si potrà intervenire per riqualificare, con attenzione al recupero del degrado, alla costruzione di una qualità architettonica spesso sconosciuta, alle ristrutturazioni, alla cancellazione graduale degli interventi più dissennati. Si potranno costruire anche nuove cubature, per interventi legati all´attività turistico alberghiera di qualità. Ma la nuova missione della regione, dopo aver bloccato la cementificazione delle coste, è la tutela delle campagne: le architetture tradizionali del paesaggio rurale dell´Isola, dagli stazzi al reticolo dei muretti a secco, la vegetazione spontanea e autoctona, la compattezza dei villaggi dell´interno. C´è nel Piano Paesaggistico una fortissima spinta alla salvezza della campagna sarda da un assalto diventato molto minaccioso di una residenzialità non legata alle attività agricole, che divora territorio e lo sottrae agli usi collettivi tradizionali, rende esosa la fornitura di servizi a un´area sempre più vasta, ed è contro la lunga storia del popolamento della Sardegna, la sua organizzazione urbana per villaggi, interrotta solo dalla colonizzazione settecentesca della Gallura. Fermo restando l´obbligo di procedere prioritariamente al recupero degli edifici esistenti, la costruzione di nuovi edifici rurali, nelle zone a esclusiva o prevalente funzione agricola, sarà consentita soltanto se necessaria alla conduzione del fondo e all´esercizio delle attività agricole e di quelle ad esse connesse. Così come la costruzione di nuovi edifici ad uso abitativo sarà soggetta all´approvazione da parte delle amministrazioni comunali di un "programma aziendale pluriennale di miglioramento agricolo ambientale" presentato dall´imprenditore agricolo, dove si dimostri che l´edificio è necessario alle proprie esigenze, a quelle dei familiari coadiuvanti o degli addetti a tempo indeterminato impegnati nell´attività agricola. Inoltre sarà necessario l´impegno dell´imprenditore agricolo a mantenere in produzione superfici fondiarie minime (5 ettari per colture intensive e 20 per quelle estensive).

L’ITER:

Lo schema della proposta di PPR approvato prima dalla Giunta verrà pubblicato per un periodo di sessanta giorni, all’albo di tutti i comuni interessati. In questo modo verrà assicurata la concertazione istituzionale, la partecipazione di tutti i soggetti interessati e delle associazioni costituite per la tutela degli interessi diffusi.

Presentazione delle osservazioni al Presidente della Regione. Chiunque, entro trenta giorni potrà presentare osservazioni indirizzate al Presidente della Regione. La Giunta regionale esaminerà le osservazioni e, sentito il Comitato tecnico regionale per l’urbanistica, delibererà l’adozione del Piano Paesaggistico Regionale.

Adozione del Piano Paesaggistico Regionale da parte della Giunta e pubblicazione del piano all’albo dei comuni interessati. Il Piano verrà trasmesso al Consiglio regionale e ai Comuni interessati ai fini della pubblicazione all’albo pretorio per quindici giorni.

Parere della commissione consiliare competente in materia di urbanistica. La Commissione consiliare competente in materia di urbanistica esprimerà, entro due mesi, il proprio parere che verrà quindi trasmesso alla Giunta regionale. Acquisito tale parere, la Giunta regionale approverà in via definitiva il PPR entro i successivi trenta giorni.

Approvazione definitiva del Piano Paesaggistico Regionale da parte della Giunta. Dopo l’approvazione del Piano la Giunta provvederà al coordinamento ed alla verifica di coerenza degli atti della programmazione e della pianificazione regionale con il Piano stesso. Al fine di conseguire l’aggiornamento periodico del Piano la Giunta provvederà a un sistematico monitoraggio delle trasformazioni territoriali e della qualità del paesaggio. Questo avverrà anche attraverso la comparazione dell’attività di pianificazione urbanistica, generale ed attuativa, mediante l’attivazione di un Osservatorio della pianificazione urbanistica e qualità del paesaggio in collaborazione con le Università e con gli ordini ed i collegi professionali interessati.

Approvazione dei piani urbanistici comunali in adeguamento alle disposizioni del Piano Paesaggistico Regionale. I Comuni, in base alle disposizioni e previsioni del Piano, approveranno, entro dodici mesi dalla sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione sarda e comunque a partire dall’effettiva erogazione delle risorse finanziarie, i propri Piani urbanistici comunali. Sono inoltre previste risorse per il sostegno delle fasi di approvazione ed adeguamento alla nuova pianificazione paesaggistica regionale da parte dei comuni.



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