Luigi Coppola
19 dicembre 2005
Un brindisi Cool Jazz A Sassari Paolo Fresu chiude To Be In Jazz
Spettacolare prima europea: un´orchestra di nove elementi riproduce il "Birth of the Cool" realizzato nella New York anni ´50 dalla mitica "Tuba Band" di Gil Evans. Circa mille spettatori hanno affollato il padiglione I.S.O.L..A. attrezzato ad ospitarne 400. All´aperitivo finale offerto da Sella & Mosca, la partecipazione dei promotori di "Blue Note Orchestra" e dei venti artigiani riuniti nell´associazione "Artisticamente"

SASSARI – Una folla non preventivata ha spiazzato anche gli organizzatori per la chiusura della quinta edizione del “To Be In Jazz”. Nella domenica che precede il Natale, incentivati dal primo pallido sole dopo le tempeste di pioggia e maestrale, sono centinaia impreviste, i sassaresi che si riversano al padiglione d’artigianato Eugenio Tavolara, sede del consorzio I.S.O.L.A. Il richiamo è più che giustificato e lascia ben sperare la ripresa di prossime riunioni del genere. Il Cool Jazz evoluzione o semplificazione dialettale (specificherà Fresu) del Bepop, rivive un’ora da incorniciare nell’immaginario dei mille e oltre jazz fans che assiepano anche il palco. Occupato e affollato anch’esso da orchestrali di peso. Sei fiati, contrabbasso, pianoforte e batteria e l’America è più vicina. Nel tempo, con gli anni ’50, dove l’enfasi Bepop, lasciava il passo ad approfondimenti più calmi ed eleganti. Gli anni in cui New Orleans tendeva a New York e qui Duke Ellington, Debussy e Charlie Parker, mietevano frotte d’allievi e discepoli. Nel buio di un seminterrato sulla 55ma strada cresceva Gil Evans e con lui i mitici della “Tuba Band”. Dopo cinquanta e più anni, le partiture originali dei padri fondatori del “Birth of the Cool”, rivivono nella formazione che con proprie rielaborazioni, offre una musica senza confini. Pietro Tola, associato Blue Note Orchestra, introduce gli ospiti assegnando loro le posizioni dell’originaria architettura Cool. Questa proponeva una musica semplificata con un timbro nei fiati: corno, tuba e trombone rispettivamente assegnati a Gavino Mele, Tomaso Azara e Salvatore Moraccini. La sezione ritmica: piano, basso e batteria comprende nell’ordine: Giovanni Agostino Frassetto, Paolo Spanu e Gianni Filindeu. L’altra coppia di fiati propone Massimo Carboni (sax contralto) e Marco Maiore (sax baritono), la tromba solista di Gil Evans rivive in quella di Paolo Fresu. Gli spartiti corrono veloci: allegri e perfetti come “Boplicity” (preferito dal trombettista di Berchidda e bissato nel finale), eleganti e quieti quali il “Venus De Mil”. Sono eccellenti i musicisti sul palco, che hanno studiato a fondo i brani, non così semplici nelle esecuzioni e necessari di un’appropriata sincronia orchestrale. Due encomi particolari risaltano nella prolusione di Fresu che spiega la sua adesione al progetto. Sono per Gianni Filindeu e Stefano Ledda. Il batterista ha suonato da grande, distribuendo i tempi migliori per tutti i colleghi, nonostante un abbondante collare gli bloccasse notevolmente il collo. “Ha studiato tanto, da cappottarsi stanotte in auto ad Alghero…” la sdrammatizzante versione di Fresu. Il secondo giovane musicista, non presente fra i “titolari in campo” è stato decisivo nelle prove del concerto sostituendo il leader (Fresu) e lasciando a lui la sua tromba nell’esibizione dal vivo. Il pubblico ha risposto alla grande con applausi interminabili, richieste di bis, ridendo di gusto alle improvvisazioni verbali di Gavino Mele. L‘aperitivo finale, offerto da Sella & Mosca, ha riunito tutti: musicisti, organizzatori e spettatori. Incantati quest’ultimi ancora dai monili, gioielli e manufatti esposti dai venti artigianati aderenti all’associazione “Artisticamente”. Un brindisi che premia un felice connubio d’arte e cultura nel Natale di Sassari. Dopo la replica del concerto nella serata ad Oristano, lo “sciogliete le righe”. Prima Bari, poi una breve sosta natalizia a Berchidda per Paolo, utile a qualche serata musicale in casa ed alla cura delle musiche del nuovo film di Cubeddu. Poi il nuovo anno nasce oltre il mare: New York e Parigi aspettano la tromba del Maestro.
Nella foto Il trio di A. Di Liberto
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