I consiglieri Comunali Pino Tilloca, Carlo Sechi Gavino Scala, Claudio Montalto Vittorio Curedda
11 agosto 2003
Amministrazione in difficoltà, ritirata la variante al PRG e al PP delle zone B2 e B3
Completo naufragio sui veti posti da alcuni partiti di maggioranza. Tedde costretto a ritirare o meglio a sospendere il provvedimento rinviandolo a tempi migliori

Giovedì 7 u.s., la maggioranza di centrodestra guidata dal sindaco Marco Tedde, ha dato l’ennesima dimostrazione di incapacità politico-amministrativa e di mancanza di un progetto per questa città. La tanto decantata variante al PRG e al PP delle zone B2 e B3 della località Lido-Cuguttu (per intenderci la vasta zona che va dal vecchio passaggio a livello della via Garibaldi sino alla via Liguria) per trasformarla da area fabbricabile in area per alberghi e porre fine così alla speculazione edilizia in quella vasta zona del territorio algherese è stata ritirata dall’amministrazione dopo oltre
tre ore di dibattito in consiglio comunale. Questa maggioranza quindi, dopo aver decantato la grande bontà dell’iniziativa, è naufragata invece sui veti posti da alcuni partiti che la compongono mirati non certamente alla tutela di interessi generali, e questo lo si capiva chiaramente dalla proposta di alcuni emendamenti, ma a salvaguardare alcune posizioni particolari di questo o di quell’altro cittadino. Per la verità che ci fossero problemi per questa delibera lo si era capito sin dall’inizio con tutte quelle interruzioni chieste da esponenti di maggioranza, e la presentazione di alcuni emendamenti mirati a tutelare, nello specifico, pratiche edilizie in itinere, di cui alcune già passate al vaglio della commissione edilizia (a proposito corrisponde al vero che siano state fatte riunioni notturne della commissione proprio per queste faccende?); altri per tutelare pratiche edilizie invece appena presentate al protocollo. Insomma uno spettacolo poco edificante con urla e malumori generalizzati. Ci domandiamo come sia possibile portare all’attenzione del consiglio pratiche in cui via sia un totale disaccordo. Forse qualcuno ha voluto mostrare i muscoli?
Alla fine il sindaco è stato costretto a ritirare o meglio a sospendere il provvedimento rinviandolo a tempi migliori. Ora, per una forza politica di opposizione, commentare questo comportamento
verrebbe gioco facile, noi invece, vogliamo sostenere che la proposta dell’amministrazione,
seppure rispettabile per le sue finalità, appare tardiva, perché quella zona interessata è fortemente compromessa da una edilizia intensiva e poche sono le aree libere (Chi si vuole quindi tutelare?); inoltre, a nostro giudizio, la proposta appare fragile e priva di motivazioni in quanto, così come abbiamo rimarcato in aula nei nostri interventi, non è il frutto di uno studio di una pianificazione del territorio che può meglio inquadrare il problema del miglioramento dell’offerta turistico-recettiva algherese in una visione complessiva e generale. Ma in quei lotti da 700 mq quale albergo si potrà costruire? Forse una struttura di 35 camere. Ci troviamo perciò di fronte a scelte parziali e inadeguate. E’ stato fatto per caso uno studio sui flussi turistici alberghieri nel territorio? Oggi c’è una tendenza nel comportamento del turista, di avvalersi, in maniera sempre più marcata, di strutture extra-alberghiere. E poi perché non discutere contestualmente di quelli che sono gli orientamenti dell’amministrazione sulla individuazione di altre aree urbane in cui realizzare alberghi o sull’utilizzo delle aree di Maria Pia, di Porto Conte e su altre proposte in itinere (vedi
Baroudi e Valverde)? Non ci sono dubbi che il turismo debba essere il volano dell’economia algherese, \ma proprio per questo va pianificato, se no diventa “predatore” del territorio e i vantaggi finanziari e occupazionali sarebbero solo illusori. L’offerta turistica non la si migliora solo aumentando i posti letto; bisogna considerare che la domanda turistica è imprevedibile e volatile ed è fortemente influenzata, almeno nel breve termine, da tanti fattori: dal marketing turistico soprattutto e dalla presenza di infrastrutture e servizi adeguati. Il principio dell’uso del territorio, perciò, deve essere strategicamente pianificato nel lungo periodo per garantire il godimento delle risorse alle generazioni future.
Ma come si può continuare ad ignorare che c’è un PUC in giacenza nei cassetti dell’amministrazione da oramai cinque anni? Un PUC di cui tutti siamo pronti a riempirci la bocca in campagna elettorale, salvo poi dimenticarcene subito dopo le elezioni e fare tutt’altre cose che magari contrastano con il PUC ed attuare così un PRG che tutti definiamo vecchio e superato. Perché questa maggioranza, che il sindaco Tedde definisce diversa da quella di Tonino Baldino non fa nulla per l’approvazione del PUC? Eppure, nelle sue dichiarazioni programmatiche, aveva detto che entro un anno lo si sarebbe portato all’attenzione del consiglio comunale. Il fatto vero è che forse questa non è una maggioranza tanto diversa da quella che l’ha preceduta, per cui si continua imperterriti a proporre provvedimenti parziali e nel frattempo, si vocifera che in città, in attesa dell’approvazione del PUC, sia partita la corsa all’accaparramento di terreni o alla loro opzione. Questa sì che sarebbe vera speculazione. Solo l’approvazione del PUC può mettere fine a queste voci e dare certezza del diritto a tutti.
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