Paolo Calaresu
3 gennaio 2006
Il nonno algherese Benito Casula protagonista a New York
Nella maratona statunitense, disputata domenica 6 novembre 2005, il settantacinquenne atleta algherese si è piazzato 12° di categoria, su ben 4800 iscritti over 65, su un totale complessivo di 52.000 partecipanti

ALGHERO - Non finisce mai di stupire il nonnino Benito Casula, Algherese d’adozione e Ossese di nascita, residente in città dal 1973, dove per tantissimi anni ha svolto l’attività di carrozziere. Nasce ad Ossi il 29 Aprile del 1930, ha vissuto per ben 17 anni in Germania, ha moglie e tre figli (un quarto gli è mancato prematuramente). La sua vita appare del tutto normale, ma, qualcosa in più lo spinge ad elevarsi ad una condizione forse ancor più gratificante per un uomo che ha lavorato tutta la vita per la sua famiglia: lo sport. Come spesso accade, un uomo può compiere qualsiasi sacrificio nella sua esistenza, e questo non è riconosciuto; questo non succede al signor Benito, uomo davvero singolare per la sua dedizione alla corsa podistica. Siamo andati a trovarlo di buon mattino nella sua abitazione, per conoscerlo più da vicino, per farci sapere qualcosa in più della sua vita.
Signor Casula, come ha vissuto questa esperienza nella “grande mela?
«Per me è stata la prima volta, non avrei mai creduto di andarci per correre, ho conquistato un bellissimo 12° posto su 4800 iscritti nella mia categoria, perchè in America le categorie sono classificate diversamente, in pratica dai 65 anni e oltre, questo fa capire quanto buono sia stato il mio piazzamento, nonostante abbia avuto anche dei problemi muscolari. Poi l’organizzazione della “Sarteam di Sassari”, con altri 13 atleti algheresi ha organizzato il volo negli Stati Uniti, abbiamo fatto un viaggio di un giorno in Canada, dove abbiamo potuto ammirare le splendide bellezze, in testa le "Cascate del Niagara" e le tipiche casette: un´esperienza irripetibile».
Signor Casula, racconti quali sono stati i suoi migliori risultati da quando si cimenta nella corsa podistica?
«Premetto che faccio corsa agonistica da circa 5 anni, nel corso dei quali, ho conseguito importanti risultati, riferiti alla mia categoria e quindi alla mia età. Nel 2001, il 24 settembre nel corso della manifestazione “Sardegna a tappe” mi sono classificato al secondo posto. Nel 2003, nella corsa campestre “Correndo diritto”, XIII Campionato Italiano Forense, ho ottenuto la prima posizione. L´undici maggio 2003, nella maratona internazionale di Platamona (Sassari), ho vinto la mia categoria. Adesso sono campione sardo di master 70, conseguito lo scorso Aprile 2005 ad Alghero nella maratona organizzata dalla “Sarteam di Sassari”. Sono numerose le manifestazioni da me disputate nel corso degli ultimi 5 anni, nei quali partecipo a gare agonistiche, riportando sempre risultati importanti, fra i quali tre significative partecipazioni a Chianciano Terme».
Come e quando ha iniziato a fare attività sportiva, c’è stata una particolare motivazione?
«Ho iniziato per caso, tredici anni fa, dopo una visita dall’ora mio stimatissimo medico di famiglia, Dott. Giovanni Mossa (ora in pensione) il quale mi ha consigliato una leggera attività fisica, con brevi passeggiate, per diminuire l’eccesso di colesterolo nella mia analisi del sangue. Presi alla lettera il suo consiglio e ora vivo questa realtà».
Come si svolge una giornata tipo dell’atleta Benito Casula?
«Mi alzo alle otto del mattino e, dopo una buona colazione, mi alleno per circa un’ora nella mia palestra personale, poi, a giorni alterni, faccio corsa con un minimo di 14 km per raggiungere distanze di 20 km e oltre. In corrispondenza di gare di un certo impegno, vado a coprire distanze superiori ai 30 km, senza mai arrivare ai 42 km della maratona, che raggiungo solo nella corsa ufficiale". Quando devo gareggiare nella mezza maratona, il problema non mi si pone dal momento che è una distanza (21,5 km circa) per me abituale».
La casa del Signor Casula è costellata di trofei conquistati da ogni parte della Sardegna, del continente italiano e ore degli Stati Uniti: quali sogni hanno ancora nascosti nel cassetto e che gare pensa di affrontare l’anno che verrà?
«Il programma che ho in mente per il prossimo anno sono: la maratona di Roma che non ho mai affrontato e la maratona algherese (marzo 2006), dove devo difendere il titolo di campione sardo. Per il resto sogni non ne ho, del resto è un sogno ad occhi aperti quello che sto vivendo, per la soddisfazione che genera e per i risultati conseguiti».
Finiamo questa chiacchierata con il Signor Benito, uomo di grande simpatia, cortese, disposto al dialogo, uomo libero e fortemente motivato. É proprio alla sua grande motivazione, data dall’amore per lo sport e per la sua famiglia che lo porta ad affrontare ogni ostacolo, anche il più difficile. Il messaggio che ne traiamo da questo incontro e che non esiste età per fare attività agonistica e per vincere, dipende solo da noi, dal nostro convincimento e dalla nostra forza d’animo. L’esempio del nonno algherese è una dimostrazione. Buon anno 2006 Signor Casula, ancora ricco di grandi soddisfazioni.
Nella foto Benito Casula mostra l’ultimo trofeo conquistato a New York
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