A.B.
20 maggio 2014
«Sic e Zps, un’opportunità di tutela e sviluppo»
Si è svolta venerdì l’assemblea pubblica per l’aggiornamento dei Piani di Gestione del Sito interesse comunitario Arcipelago La Maddalena e la redazione del Piano di Gestione della Zona protezione speciale, ricadenti all’interno del perimetro del Parco Nazionale

LA MADDALENA - Si è svolta venerdì l’assemblea pubblica per l’aggiornamento dei Piani di Gestione del “Sic-Sito interesse comunitario Arcipelago La Maddalena” e la redazione del Piano di Gestione della “Zps-Zona protezione speciale”, ricadenti all’interno del perimetro del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena. Nel corso dell’incontro, convocato nello spazio polivalente “Ex magazzini Ilva”, a Cala Gavetta, è stata presentata dai tecnici della “Criteria Srl” (società di consulenza incaricata dall’Ente Parco per la redazione dei documenti tecnici) la bozza di Piano. Così come previsto dalla procedura “Vas–Valutazione ambientale strategica”, il momento di confronto con le comunità locali operanti all’interno del Sic e della Zps è una fase fondamentale nel percorso di redazione dei documenti di pianificazione utile a raccogliere perplessità e punti di vista provenienti dalla popolazione.
Durante la discussione, sono stati superati i fraintendimenti ed i dubbi posti dalla cittadinanza legati alla confusione tra lo strumento “Piano del Parco” inviato dall’Ente Parco alla Regione Sardegna per l’avvio dell’ultima fase del procedimento di adozione ed i “Piani di gestione” dei Sic e della Zps, ulteriori strumenti di programmazione che riguardano però lo specifico della tutela degli habitat naturalistici individuati all’interno del perimetro del Parco Nazionale. I Piani di gestione del Sic e della Zps non devono essere confusi con il “Piano del Parco”: i tecnici della Criteria, nel replicare alle obbiezioni ed agli interrogativi, hanno presentato alla comunità l’importante occasione rappresentata dagli strumenti di programmazione e di tutela di habitat specifici anche in chiave di sviluppo socio-economico, poiché solo in presenza di questi strumenti si può accedere ai finanziamenti che l’Unione Europea mette a disposizione proprio per conseguire gli obiettivi di tutela. Infatti, deve essere chiaro che il Piano di gestione è uno strumento attraverso il quale, più che dire “cosa non si può fare”, si danno indicazioni sul “come” poterle fare compatibilmente all’obiettivo di salvaguardia degli habitat di importanza comunitari.
«Occorre fare chiarezza e non alimentare la confusione rispetto a questi diversi documenti di programmazione e gestione del territorio – ha spiegato il presidente Giuseppe Bonanno – le assemblee pubbliche che coinvolgono e interrogano direttamente la comunità locale, servono anche per sgombrare il campo da inutili polemiche e confusioni tra i vari strumenti di gestione del territorio che obbligatoriamente l’Ente Parco è chiamato a elaborare. Il Piano di gestione è una straordinaria opportunità per raggiunger un duplice obiettivo: conservare l’ambiente secondo gli obiettivi imposti dall’Unione Europea e dare strumenti affinché si individuino strategie che permettano di realizzare le attività umane senza perdere biodiversità. Il confronto col pubblico è importantissimo ed è la strada che seguiremo anche col Piano per il Parco, non appena la Regione Sardegna pubblicherà la proposta già adottata dall’Ente Parco».
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