D.C.
21 maggio 2014
Tedde porta l’allarme posidonia in Regione
«Cambiamo le modalità di rimozione», la richiesta proviene dal consigliere regionale di Forza Italia, che, rivolgendosi al presidente Pigliaru ed all´assessore regionale all’Ambiente Spano, chiede di rivedere la normativa che sino ad oggi ha permesso di gestire il fenomeno posidonia per renderla più funzionale

ALGHERO – Si avvicina la stagione estiva e l’allarme posidonia nelle spiagge algheresi arriva sul tavolo del Consiglio Regionale. Infatti, il consigliere regionale di Forza Italia Marco Tedde ha presentato un’interrogazione al presidente Pigliaru ed all'assessore regionale all’Ambiente Spano sulla questione della posidonia spiaggiata sui litorali della Sardegna, ed in special modo nelle coste nord ovest dell’isola. Pur consapevole degli effetti benefici antierosione delle così dette “banquettes” sulla sabbia, il consigliere algherese si rende anche conto dei vari problemi da esse derivanti, quali fenomeni putrefattivi maleodoranti e rischi di tipo igienico-sanitari, creando così un danno all’immagine degli arenili con grosse ripercussioni negative sulla percezione complessiva che i turisti hanno delle spiagge sarde.
Così Marco Tedde si sente di affermare che «dopo sei anni di sperimentazione delle modalità di gestione del fenomeno, esplicitate nella determinazione regionale n.942 del 7.8.2008, pare arrivato il momento di riflettere su percorsi che, coniugando i benefici effetti antierosione della posidonia spiaggiata con l’utilizzo della risorsa e la tutela delle esigenze del turismo isolano, amplino le possibilità di trattamento secondo direttrici ancorate a criteri scientifici e sviluppate secondo ragionevolezza e buon senso, stante le oggettive difficoltà originate ai comuni costieri e all’impresa turistica in generale, nonché ai concessionari demaniali, dalla sua puntuale applicazione». Detto questo, chiede a presidente ed assessore «quali iniziative intendano assumere al fine di pervenire in tempi brevissimi, così da evitare danni al turismo balneare dell’Isola, pur continuando ad utilizzare la posidonia spiaggiata, ove necessario, a fini antierosione».
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