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S.A. 25 giugno 2014
Asl Oristano: 34mila accessi al Pronto soccorso, 77% inutili
I dati fanno riferimento al 2013 e sono stati presentati nell'ambito della Settimana Nazionale del Pronto Soccorso. L'allarme è per
Asl Oristano: 34mila accessi al Pronto soccorso, 77% inutili

ORISTANO - Sono trentaquattromila gli accessi registrati nel 2013 nei Pronto Soccorso di Oristano e Bosa e nel punto di primo intervento di Ghilarza. A fare la parte del leone è l'ospedale del capoluogo, il“San Martino”, dove la struttura d'emergenza urgenza lo scorso anno ha trattato oltre 24.000 pazienti; a seguire il nosocomio della Planargia, il “Mastino”, che ne ha accolti quasi 5.600 ed infine il “Delogu” di Ghilarza, dove gli accessi sono stati poco più di 4.500. Numeri importanti, che testimoniano l'importanza e la complessità di un servizio di frontiera come il Pronto Soccorso.

E' per spiegare agli interlocutori istituzionali, alle associazioni di volontariato ed ai cittadini le dinamiche di questa complessa macchina organizzativa che la Simeu (Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza), società scientifica che riunisce oltre 3000 professionisti, tra medici e infermieri, in collaborazione con la Asl 5 di Oristano, ha organizzato nell'ambito della Settimana Nazionale del Pronto Soccorso una conferenza informativa che si è tenuta nei giorni scorsi all'ospedale “San Martino” in cui sono stati presentati i dati relativi alle attività dei Pronto Soccorso aziendali e i progetti che l'Asl oristanese ha attivato per rendere più efficiente il servizio. Presieduta dal direttore dell'Unità Operativa di Pronto Soccorso Salvatore Manca, presidente regionale del Simeu, e dal referente aziendale del 188 Corrado Casula, componente del Direttivo Nazionale Simeu, alla conferenza hanno partecipato il direttore Generale della Asl 5 Mariano Meloni, il direttore dei Presidi Ospedalieri Nicola Orrù, il presidente dell'Ordine dei Medici della Provincia di Oristano Antonio Sulis, che hanno rimarcato la strategicità del servizio di Emergenza Urgenza.

«Lo slogan dell'evento, “E' urgente fare squadra!”, spiega il senso di questa iniziativa: il nostro obiettivo è quello di avvicinare i cittadini e i professionisti della sanità che operano nell'emergenza – ha premesso il direttore dell'Unità Operativa di Pronto Soccorso Salvatore Manca». Nonostante la sofferenza nei numeri del personale, i dati sui tempi d'attesa sono positivi nel nosocomio oristanese: i codici rossi e quelli gialli – priorità assegnate ai casi più gravi – hanno un accesso immediato alla prestazione, mentre i codici verdi devono attendere 50 minuti e i bianchi 93. Scorrendo ancora i dati, si scopre che i codici verdi rappresentano il 57 per cento dei casi e i bianchi quasi il 21 per cento.

«Ma ciò che è importante evidenziare è che i codici verdi e soprattutto quelli bianchi non dovrebbero accedere ai Pronto Soccorso, che sono strutture d'emergenza per definizione» sottolinea il primario. In altre parole, oltre il 77 per cento degli accessi al Pronto Soccorso è spesso improprio, in quanto si tratta di casi che potrebbero e dovrebbero essere presi in carico in altre sedi (dal medico di famiglia o dalla guardia medica) e che invece spesso “intasano” le strutture ospedaliere d'emergenza. Ma è anche nel tipo di richieste sanitarie a cui il Pronto Soccorso deve rispondere che si possono comprendere le criticità e trovare i margini per un miglioramento del servizio. «Oggi registriamo un'altissima percentuale di incidenti domestici (il 36% degli accessi al PS è dovuto a questi), di incidenti stradali, specie fra i neopatentati, e assistiamo a un calo costante dell'età dei giovani che abusano di alcol – osserva il direttore dell'Unità di Pronto Soccorso – Per ciò che riguarda invece i bambini piccoli, vediamo che la casa e la scuola sono i luoghi più pericolosi. E per gli adulti il lavoro e lo sport sono gli ambienti a maggior rischio di infortuni».

Dati che, messi insieme, impongono una riflessione su quanto sia importante la prevenzione nei diversi settori: dalle scuole, ancora troppo insicure, all'informazione sull'abuso dell'alcol, passando per la sicurezza alla guida o sul lavoro. Una stampella fondamentale nella gestione delle urgenze è il 118 e, sempre sul fronte del miglioramento del servizio di emergenza urgenza, da alcuni mesi è attiva al San Martino l'assistenza di uno psicologo qualificato che nei prefestivi e festivi – giorni in cui statisticamente si verificano le maggiori criticità – fornisce assistenza ai pazienti ed ai loro familiari.

Nella foto: L'ospedale San Martino di Oristano
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