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Red
27 giugno 2014
Le borgate studiano l´exit strategy dal Parco
Il Comitato Rinascita della Bonifica raccoglie le firme per la riperimetrazione dei confini del Parco di Porto Conte

ALGHERO - «Stiamo ricevendo insistenti sollecitazioni ad intervenire da parte dei residenti dei territori limitrofi al Parco di Porto Conte che, quotidianamente, sono danneggiati o messi in pericolo dalla presenza di fauna selvatica oramai numericamente fuori controllo. Per questo motivo stiamo predisponendo una raccolta firme da inoltrare in Regione per la riperimetrazione dei confini del Parco». Così il Comitato Rinascita della Bonifica che chiede la nuova perimetrazione che vedrà il Parco arrivare fino all'Arca di Noè e consentirebbe, nei territori prossimi a insediamenti abitativi e produttivi, «di ridurre la popolazione di animali selvatici in modo considerevole senza dover più attendere dei via libera che prima non erano necessari in quanto il Parco non esisteva».
«I confini attuali del Parco sono temporanei e possono essere modificati, anche per difetto - prosegue la nota del Comitato. La popolazione residente nelle borgate limitrofe si è già espressa una volta contro l'ingresso nel Parco di Porto Conte. La raccolta di firme attuale, a distanza di anni, per limitarne ulteriormente i confini, dovrebbe far ripensare il Comune di Alghero a che cosa non ha funzionato e non sta funzionando».
L'exit strategy allo studio del Comitato prevede due alternative: la prima riguarda il coinvolgimento diretto e vincolante degli abitanti del territorio nelle decisioni dell'Ente ospite. La seconda si riferisce a una progressiva riduzione, sino all'eliminazione, dei trasferimenti regionali a favore del Parco allo scopo di arrivare al passaggio della gestione a volontari in collaborazione con l'Ente Foreste della Sardegna. «Il denaro risparmiato potrebbe essere investito dalla Regione per un piano strategico di rilancio dell'intera area» attacca il Comitato.
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