S.A.
11 luglio 2014
Guida Blu: Sardegna promossa Cinque distretti della top ten
Positiva l´analisi di Goletta Verde-Legambiente. Solo tre le fonti inquinate nell´isola

CAGLIARI - Sardegna ancora al top anche nella “Guida Blu – Il Mare più bello” di Legambiente e Touring club. Consegnate le “5 vele” al sindaco di Posada e alla sindaco di Domus De Maria. Premiati anche i comuni di Baunei e Bosa. È un quadro più che positivo quello emerso dall’esito del monitoraggio scientifico effettuato nelle acque della Sardegna e che premia gli sforzi messi in campo negli ultimi anni sul fronte della depurazione. Soltanto tre punti sui ventinove analizzati in tutta l’isola hanno rilevato una carica batterica oltre quella consentita dalla legge, due dei quali però giudicati “fortemente inquinati”.
Si tratta del campionamento eseguito a Valledoria (alla foce del rio Cuggiani, in località San Pietro a mare) e alla foce del fiume Silis a Sorso. Inquinato, invece, il prelievo effettuato a Tresnuraghes allo sbocco del canale sulla spiaggia di Porto Alabe. Un segnale da non sottovalutare e che deve impegnare le amministrazioni locali a tenere sotto controllo i punti critici ancora presenti. È la stessa Unione Europea che ci chiede di fare presto: la nuova procedura di infrazione per l’insufficiente trattamento dei reflui urbani contro l’Italia coinvolge anche 64 agglomerati urbani sardi. In tema di mare, anche quest’anno la Sardegna si conferma al top anche nella Guida Blu di Legambiente e Touring club, dove svetta ancora sul podio il comune di Posada, premiato proprio questa mattina con la consegna delle “5 vele”, un riconoscimento assegnato anche ad altri tre comuni sardi: Bosa, Baunei e Domus De Maria.
Addirittura imbattibile la regione nella classifica dei comprensori turistici con ben cinque distretti nella top ten: al primo posto il Golfo di Orosei, Ogliastra e Baronia. È questa la fotografia scattata dalla celebre campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane, realizzata anche grazie al contributo del Coou, Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, che in questi giorni ha fatto tappa in Sardegna, oltre che per verificare lo stato di salute del mare, anche per ribadire l’importanza di accrescere la rete di aree marine protette, del rafforzamento della salvaguardia degli ecosistemi costieri e della necessità di avviare al più presto una riduzione delle servitù militari con la contestuale bonifica delle zone interessate. L’istantanea regionale sulle acque costiere dell’equipe tecnica della Goletta Verde è stata presentata giovedì mattina, in conferenza stampa a Cagliari da Serena Carpentieri, portavoce di Goletta Verde e Marta Battaglia, direzione Legambiente Sardegna. Nel corso dell’incontro è stata consegnata al sindaco di Posada, Roberto Tola, la bandiera con le “5 vele”, simbolo d’eccellenza della Guida Blu.
L’obiettivo del monitoraggio di Goletta Verde è proprio quello di individuare i punti critici di una regione, analizzando il carico batterico che arriva in mare. Legambiente, è bene ribadirlo effettua un’istantanea che non vuole sostituirsi ai monitoraggi ufficiali e non assegna patenti di balneabilità. È evidente, però, che i punti critici evidenziati dai monitoraggi – che nel caso della foce del Rio Cuggiani si è ripetuto anche lo scorso anno - meritano un approfondimento da parte degli enti competenti. I prelievi e le analisi di Goletta Verde sono stati eseguiti dal laboratorio mobile di Legambiente nei giorni 27, 28, 30 giugno e 1 luglio. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali valori.
Come detto sono soltanto tre punti sui ventinove i punti che hanno presentato una carica batterica oltre quella consentita dalla legge: alla foce del rio Cuggiani, in località San Pietro a mare e alla foce del fiume Silis a Sorso, giudicati fortemente inquinati; a Tresnuraghes allo sbocco del canale sulla spiaggia di Poro Alabe che è stato giudicato inquinato. Per il caso di Sorso è da tenere in considerazione l’alluvione che nei giorni prima del campionamento ha investito la zona e potrebbe avere influito sui risultati delle analisi. Tutti gli altri campionamenti non hanno evidenziato alcuna anomalia e la carica batterica si è mantenuta sempre al di sotto dei limiti consentiti dalla legge.
Sei, in totale, i punti analizzati in provincia di Cagliari, tre dei quali nel capoluogo (al Poetto di fronte ospedale marino, alla spiaggia Calamosca e allo sbocco canale stagno di Cagliari in località Giorgino). Gli altri punti monitorati sono stati quelli nei comuni di Pula (sia alla spiaggia nei pressi della foce che alla foce del Rio Pula) e Villaputzu (spiaggia nei pressi della foce del fiume Flumendosa, in località Porto Corallo). Entro i limiti di legge anche i tre campionamenti in provincia dell’Ogliastra: a Lotzorai (alla spiaggia nei pressi della foce del Rio Girasole in località Iscrixedda) a Tortolì (spiaggia nei pressi della foce del Rio Foddeddu) e a Tertenia (spiaggia di Serralla). Tre i punti analizzati anche in provincia di Oristano. Tranne quello a Tresnuraghes già citato, sono risultati nella norma le acque prelevate nel capoluogo (Foce Tirso a Torre Grande e Marina di Torre Grande, allo sbocco del canale stagni di Cabras). Sette i punti in provincia di Olbia-Tempio, anche qui tutti nella norma: a San Teodoro (spiaggia Isuledda a Puntaldia, spiaggia fronte sbocco canale a Cala D’Ambra e alla spiaggia La Cinta di Puntaldia); a Olbia (spiaggia nei pressi della foce Pittulongu e alla foce del Rio Bados) e a Trinità D'Agultu (in località Costa Paradiso, alla spiaggia e alla foce del fiume Li Cossi). Dei sei punti monitorati in provincia di Sassari, oltre i due fortemente inquinati di Valledoria e Sorso, gli quattro sono risultati nella norma: sempre a Valledoria (foce fiume Coghinas, località San Pietro a Mare); a Sassari (spiaggia di Platamona, fronte stabilimento diroccato); ad Alghero (sbocco porto canale a Ferilia e alla spiaggia di Maria Pia). Infine, entro i limiti di legge i prelievi effettuati a Bosa, in provincia di Oristano (alla foce del fiume Temo e alla spiaggia di Bosa marina).
La necessità di non abbassare la guardia sul fronte della depurazione è confermata in queste ore anche dal sequestro disposto dalla magistratura del depuratore de La Maddalena inquinamento ambientale. Secondo gli organi inquirenti il depuratore sarebbe bloccato da circa un anno e in questo periodo avrebbe scaricato i reflui direttamente nelle acque del porto di La Maddalena, tra l'altro area di particolare pregio, con grave pericolo per la salute pubblica. Ci auguriamo che si faccia presto chiarezza su questa vicenda e si proceda, oltre ad accertare eventuali responsabilità, a ripristinare il corretto funzionamento dell’impianto.
Anche quest’anno il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, che da 30 anni si occupa della raccolta e del riciclo dell’olio lubrificante usato su tutto il territorio nazionale, è main partner della storica campagna estiva di Legambiente. A contatto con l’acqua, l’olio lubrificante usato crea una patina sottile che impedisce alla flora e alla fauna sottostante di respirare. Lo scorso anno in Sardegna il COOU ha raccolto 3.143 tonnellate di olio usato – 1.585 in provincia di Cagliari, 1.079 a Sassari, 272 a Oristano e 207 a Nuoro - evitandone così lo sversamento nell’ambiente.
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