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S.A. 16 luglio 2014
Riemerge un mondo nascosto a Sant´Imbenia
Giornata di scavo aperto nel Complesso nuragico di Sant’Imbenia. Appuntamento venerdì 18 luglio ore 11.30
Riemerge un mondo nascosto a Sant´Imbenia

ALGHERO - Venerdì 18 luglio alle 11.30, i componenti del “Progetto Sant’Imbenia” promuoveranno una giornata presso lo scavo del villaggio nuragico di Sant’Imbenia, nella baia di Porto Conte. Tutti i visitatori che vorranno unirsi all’evento saranno condotti alla scoperta del sito e conosceranno i ritrovamenti effettuati nel corso della campagna di scavo che si è tenuta quest’anno. La giornata dedicata al complesso nuragico costituisce il seguito delle conferenze fatte ad Alghero il 4 e a Cagliari l’11 luglio dove si è parlato della ripresa degli scavi (avvenuta nel 2008), delle nuove scoperte e di una loro interpretazione nel quadro del Mediterraneo del I millennio a.C.

Il nuraghe e il villaggio di Sant'Imbenia sono situati nella parte più interna del Golfo di Porto Conte, l’antica Baia delle Ninfe. Sorti nel XIV secolo a.C., vennero entrambi coinvolti da una profonda ristrutturazione a partire dalla seconda metà del IX sec. a.C. che portò alla realizzazione di uno spazio aperto pubblico sul quale si affacciavano botteghe e aree di lavoro. In questa fase si definirono importanti rapporti commerciali con diverse aree del Mediterraneo, da Oriente a Occidente, e il villaggio assunse le caratteristiche di un centro rappresentativo di un sistema organizzativo di tipo statale. I rapporti con il mondo levantino e greco si sostanziarono anche in scambi di conoscenze tecnologiche e in forme di ospitalità nei confronti di mercanti e artigiani stranieri. Ripostigli con panelle di rame e strumenti in bronzo, produzione di anfore e altre forme che potremmo definire “tipo Sant’Imbenia” sono gli elementi visibili della ricchezza prodotta da questa regione ricchissima di risorse primarie e metallifere: fra queste ultime il rame estratto nella regione di Calabona, la galena argentifera dalla miniera dell'Argentiera e il ferro dalle miniere di Canaglia.

Le ricerche nel nuraghe e nel villaggio di Sant’Imbenia ebbero inizio nel 1982 e proseguirono fino al 1997 grazie al lavoro della Soprintendenza per i beni Archeologici di Sassari e Nuoro, sotto la direzione di Fulvia Lo Schiavo e la responsabilità sul campo di Susanna Bafico. Gli scavi ripresero nel 2008 grazie a una convenzione tra enti e istituzioni statali e locali, in particolare fra la Soprintendenza e l’Università di Sassari. Questa collaborazione, grazie alla quale si è formata una rete di confronto fra studenti e giovani studiosi, ha coinvolto in seguito molte università italiane (Milano, Bologna, Roma-La Sapienza, Salerno) e straniere (Cambridge, Pompeu Fabra-Barcelona, Granada, Alicante, Coimbra, Paris I La Sorbone). Il Progetto Sant’Imbenia nasce da una convenzione tra Il Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione dell’Università degli Studi di Sassari, la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Province di Sassari e di Nuoro, il Comune di Alghero, la Fondazione Meta e l’Ente Parco di Porto Conte ed esiste grazie al contributo della Fondazione Banco di Sardegna.

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