È un confronto-scontro quello avvenuto nei giorni scorsi tra la società in house Multiss della Provincia di Sassari e la Fit-Cisl, titubante nei confronti della salute dell’azienda e per questo contraria nell’affidare ad essa il servizio di igiene urbana
ALGHERO - Nelle scorse settimane, durante la seduta del Consiglio Comunale di Alghero, i rappresentanti del Pd, Enrico Daga e Mimmo Pirisi, avevano avanzato la proposta di coinvolgere la Multiss, società in house della Provincia di Sassari, da tempo in crisi per assenza di fondi da parte della Regione, nello svolgimento del servizio di igiene urbana ad Alghero, scatenando le perplessità della Fit-Cisl [
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Il segretario generale Stefano Deliperi infatti, ha manifestato seri dubbi sul possesso da parte della Multiss dei requisiti di legge richiesti per lo svolgimento di tale servizio, come l’iscrizione agli albi degli operatori, il conto terzi per mezzi e precedenti esperienze in Comuni con pari o superiore numero di abitanti, ma soprattutto ha mostrato preoccupazione per la situazione economica della società e per il fatto che la stessa «applichi ai propri dipendenti tipologie di contratto, che non sono in alcun modo compatibili con il personale dell’igiene ambientale».
Come se non bastasse poi, ad incrementare le titubanze della Fit-Cisl è stata anche la consapevolezza dell’esistenza di numerosi lavoratori stagionali inseriti in un’apposita graduatoria, da anni in lotta con azienda e politica locale per ottenere qualche mese di impiego, «oltretutto previsto nell’appalto attuale», come Deliberi ha voluto sottolineare. A tali dubbi tuttavia, ha immediatamente risposto il direttore generale della Multiss Antonio Spano, il quale avvalendosi della Sentenza della Corte Costituzionale numero 199 del 16 luglio 2014, ha sottolineato la legittimità da parte di un Ente pubblico di affidare il servizio in questione ad una propria Società in House.
Delucidazioni sono poi sopraggiunte anche in merito alla questione della salute dell’Azienda, trovatasi in difficoltà, ha spiegato Spano, a causa dei mancati finanziamenti da parte della Regione, sui quali lo stesso invita Deliperi a non speculare, «perché se i tagli dovessero essere confermati - ha detto lui - sarebbe un dramma per tutto il territorio e non solo per la Multiss». Si tratta di mancate sovvenzioni che hanno spinto la Multiss, «una sola volta in 15 anni», a pagare con quattro giorni di ritardo i propri dipendenti, assunti inoltre nel rispetto della legge e dei Contratti Collettivi Nazionali.
Nella foto: una recente protesta Multiss a Sassari