Alberto Medda Costella
10 agosto 2014
L'opinione di Alberto Medda Costella
Caro sindaco di Oristano cosa ci ha chiamati a fare
Agosto è il mese delle vacanze, ma proprio quando pensi di essere già con la mente altrove, il nostro ufficio stampa riceve una comunicazione del Comune di Oristano. La nota informa che la giunta in carica ha convocato un'assemblea pubblica per presentare il bilancio di previsione del 2014 alle ore 18. Lascio gli amici al mare e parto alla volta del palazzo degli Scolopi un po' contrariato, perché per poter intervenire fattivamente in questa assemblea pubblica avrei dovuto almeno leggere ciò che gli assessori avrebbero poi presentato. Faccio di tutto per arrivare puntuale. Sgarro di qualche minuto. Varco la soglia del portone e non c'è nessuno, se non i componenti della giunta: sono le 18:05. «È appena entrato un alieno», sembra di leggere negli occhi degli assessori un po' annoiati. In effetti, chi può essere il folle che in una assolata giornata d'agosto decide di rinchiudersi in una stanza per sentirsi snocciolare delle cifre? Sicuramente non i consiglieri comunali, visto che non ne era presente nemmeno uno, neanche quelli di maggioranza. Penso si farà il quarto d'ora istituzionale, come è giusto che sia, poi si inizierà. Macché, i quindici minuti diventano praticamente sessanta e proprio quando ormai, rassegnato, sto pensando di prendere in mano un libro che generalmente ho sempre con me, finalmente comincia l'assemblea. Sono le 18:55. Ci contiamo: siamo io, qualche giornalista, un attivista del M5S (così sento dire da un assessore) e uno del Pd, nel frattempo arriva anche il nostro segretario di partito. Prende la parola il sindaco per girarla immediatamente al suo vice: la dott.ssa Giuseppina Uda. Tutto fila liscio per circa un'ora. Qualche riferimento alla Costituzione – che parecchi “dipendentisti” di certa area politica agitano come feticcio – qualche accenno alla vendita di alcuni beni immobiliari del comune e la palla passa nuovamente al primo cittadino. Quest'ultimo, prendendoci di soppiatto, rende noto che l'assemblea non può andare avanti perché è saltata la diretta streaming e alcuni assessori che dovevano intervenire non si sono presentati. Saluti di commiato e un breve cenno alla scarsissima partecipazione (diciamo pure nulla). Prende la parola anche l'addetto stampa del comune, informando i pochi presenti che neanche lui ha ricevuto ufficialmente l'avviso di convocazione. A questo punto viene da chiedersi se l'invito sia giunto
soltanto al nostro ufficio e a qualche altro più sfortunato di noi.
Davanti a questa figura non edificante per la Giunta, non si può non rimanere interdetti, dal momento che si era prospettata la partecipazione con eventuali domande, di fatto scoraggiate dal momento che non potevano essere supportate da un'analisi precedente del documento in questione, infatti, il bilancio preventivo non è stato inviato in allegato con la convocazione, come consuetudine vuole se si ha la volontà di far in modo che ci sia un contraddittorio puntuale e pertinente. Viene da interrogarsi dove siano finiti tutti quei buoni propositi messi nero su bianco nel programma presentato dal sindaco e dalla sua coalizione appena due anni fa: «Trasparenza, imparzialità, partecipazione, competenza: saranno i principi fondamentali della nuova Casa Comunale» e poi ancora «aggiornare la pianificazione strategica partecipata come metodo di programmazione del ciclo unitario delle attività pubbliche»; fino a «introdurre la progettazione partecipata per le opere pubbliche e per i piani di settore». Il fatto che l'invito sia giunto soltanto il giorno precedente al nostro ufficio stampa è la dimostrazione palese che da parte dell'amministrazione non vi è alcuna intenzione di favorire in modo intelligente la condivisione delle scelte. Se non si ha piacere che i cittadini oristanesi si interessino alla propria città è sufficiente dirlo, invece di convocare queste inutili riunioni che si riducono a dei malriusciti spot pubblicitari, che non servono ad altro che a far perdere tempo a chi lavora e a chi si sta godendo le meritate vacanze. Come disse un personaggio uscito dalla penna di Giovanni Guareschi: caro sindaco “cosa ci ha chiamati a fare?”
Purtroppo Aristanis è ancora molto lontana. Per il momento dobbiamo continuare a subire Oristano e i suoi amministratori.
*Responsabile comunicazione Progres
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