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Cor 15:13
Ticket: Porcu, Fiori e Finetti a muso duro
«Operatori irresponsabili». Volano gli stracci dopo la decisione di aumentare i ticket per visitare i siti turistici di Alghero: Presidente e Cda di Fondazione ribattono duramente al Consorzio Turistico Riviera del Corallo e gettano ombre sulle passate gestioni. Scoppia un polverone
Ticket: Porcu, Fiori e Finetti a muso duro

ALGHERO - «La decisione di aggiornare le tariffe del biglietto unico non è stata in alcun modo dettata da esigenze di bilancio o da difficoltà gestionali interne alla Fondazione, come erroneamente sostenuto dal Consorzio. Le uniche problematiche economiche riscontrate dal nostro insediamento derivano da una gestione passata, nello specifico dall’organizzazione del Capodanno 2023, che ha lasciato un disavanzo di oltre 600.000 euro per l'annualità 2024. Problemi che la nuova governance si è assunta la responsabilità di affrontare e risolvere con rigore e trasparenza. Dispiace pertanto che soggetti autorevoli come i consorziati, in maniera totalmente irresponsabile, lancino pubblicamente “allarmismi” rischiando di minare la serenità di rapporti consolidati con fornitori e partner commerciali». Volano gli stracci dopo la decisione di aumentare i ticket per visitare i siti turistici: Presidente e Cda di Fondazione ribattono a muso duro al Consorzio Turistico Riviera del Corallo e gettano ombre sulle passate gestioni.

«Diversamente da quanto dichiarato - sottolineano il Presidente Graziano Porcu e i colleghi del Consiglio d'Amministrazione - il processo di revisione delle tariffe è stato preceduto da un confronto diretto con gli attori principali, ovvero le cooperative che gestiscono i siti coinvolti nell’Alghero Ticket. Proprio loro, per anni, hanno espresso – anche per iscritto – profonde criticità rispetto alla precedente ripartizione dei ricavi. Un dato su tutti: il sito di Anghelu Ruju percepiva €1,13 per visitatore e €2,26 per il biglietto family (fino a cinque persone), mentre il Museo Archeologico riceveva appena 44 centesimi per il biglietto singolo e 88 centesimi per l’ingresso fino a cinque persone con il Family Ticket (18 centesimi a persona). Valori che risultavano non solo insostenibili per garantire la manutenzione e la qualità dei servizi, ma anche offensivi per la dignità dei nostri beni culturali».

«Il nuovo assetto tariffario nasce dall’esigenza di adeguare le nostre tariffe su base nazionale/regionale per valorizzare i nostri siti e garantire loro le risorse minime per manutenzione, miglioramento dei servizi e decoro, non certo per “fare cassa”. La precedente impostazione ha purtroppo prodotto l’effetto opposto: siti in stato di abbandono, strutture con infiltrazioni e personale sottodimensionato. È lecito chiedersi se la cultura e il patrimonio debbano continuare a essere trattati come beni marginali o se, finalmente, possano essere riconosciuti come pilastri della nostra identità» è il nuovo affondo alla passata gestione della Fondazione Alghero, che Porcu e colleghi criticano anche per quanto riguarda la distribuzione delle risorse.

«Mentre ai musei spettavano "noccioline", agli operatori incaricati della vendita delle card veniva riconosciuto fino al 20% del prezzo della card stessa. In termini concreti, se il Museo del Corallo riceveva 44 centesimi, chi vendeva la Card guadagnava almeno 5 euro per biglietto venduto se non il doppio con la Family Card, ovvero il 92% in più. È legittimo chiedersi se questa impostazione fosse realmente funzionale alla promozione della cultura o piuttosto all’interesse di pochi. Sorprende infine che alcune delle critiche odierne provengano dagli stessi soggetti che nel 2020 contribuirono alla definizione del precedente impianto tariffario, con il medesimo tempismo – fine luglio, a stagione avviata – e senza margini, come loro stessi denunciano, di programmazione per i partner. Oggi, con maggiore senso di responsabilità, abbiamo scelto di ascoltare chi lavora quotidianamente nei siti, chi ne conosce le criticità e i bisogni, e non soltanto chi rappresenta interessi commerciali distanti dalla realtà operativa. Riteniamo indispensabile costruire un modello turistico partecipato, trasparente e sostenibile. Ma questo può avvenire solo se si ha il coraggio di affrontare le criticità strutturali e di superare una visione autoreferenziale del settore. La Fondazione Alghero è e sarà sempre disponibile al confronto, purché le istanze siano fondate sul rispetto dei ruoli, su dati concreti, ma sopratutto coerenza e senso di responsabilità verso il bene comune» chiudono Graziano Porcu, presidente, Roberto Fiori, vicepresidente ed Elisa Finetti, consigliere in Fondazione Alghero (nella foto insieme al sindaco Cacciotto ed all'assessora Piras).
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