M. P.
9 agosto 2014
Discariche abusive a Ponte Pizzinnu, i residenti protestano
Diverse le tipologie di rifiuti delle discariche abusive che ciclicamente nascono in via Ponte Pizzinnu e lungo la strada vicinale “Funtana Cherchi”. I residenti chiedono l´intervento dell´amministrazione comunale

PORTO TORREs - Divani, pneumatici, passeggini e vasche da bagno. Sono solo alcune delle tipologie di rifiuti che compongono le discariche abusive che ciclicamente nascono in via Ponte Pizzinnu, la strada che porta al nuovo cimitero, e lungo la strada vicinale “Funtana Cherchi” che dal campo nomadi arriva fino alla Stella del Mediterraneo. Da sempre, infatti, le zone appaiono letteralmente invase da rifiuti di ogni genere abbandonati da chi, soprattutto nelle ore notturne, approfitta dello stato di degrado esistente per disfarsi dei propri scarti, in particolare rifiuti ingombranti e materiali edili di difficile smaltimento. «E’ vergognoso lo stato in cui versa la zona - lamentano i residenti, - in particolare per quelle persone che accompagnano i loro defunti al cimitero. Speriamo che l’ amministrazione comunale prenda seri provvedimenti per coloro che abbandonano i rifiuti, e intervenga sulla pulizia del campo nomadi».
Le zone rappresentano ormai dei bersagli presi di mira dall’incuria e dall’inciviltà umana, contro la quale alcuni amministratori avevano proposto l’utilizzo di telecamere da sistemare nei punti sensibili, per colpire i recidivi, nemici della raccolta differenziata che alimentano le mini discariche, e per sanzionare secondo legge i maleducati che inquinano la città. «Ora aspettiamo che arrivino anche i topi a fare banchetto – commenta un residente del quartiere – non è piacevole percorrere la strada e vedere questo schifo». Una protesta che nasce in seguito alle richieste d’intervento rivolte all’amministrazione comunale per ripulire la zona, fatta da chi è stanco di vedere crescere discariche di rifiuti nei pressi delle loro abitazioni. Già in passato l’amministrazione era intervenuta per ripulire la zona. Uno scenario poco gradevole, per i residenti e per chi transita in zona, un oltraggio all’ambiente e una potenziale insidia per la salute umana.
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