Sergio Ortu
7 marzo 2006
Scatta l´indagine della Procura: Pagano una casa pericolante
La vicenda aveva visto il Comune di Alghero condannato dal Tribunale di Sassari in quanto responsabile del dilavamento del terreno di fondazione della palazzina a causa di consistenti perdite idriche dalla condotta comunale sulla strada antistante

ALGHERO - Starebbe indagando la Procura della Repubblica sulla vicenda legata alla palazzina di Fertilia situata nella traversa A di via Dalmazia. Vicenda che aveva visto il Comune di Alghero condannato dal Tribunale di Sassari in quanto responsabile del dilavamento del terreno di fondazione della palazzina a causa di consistenti perdite idriche dalla condotta comunale sulla strada antistante. La Procura di Sassari avrebbe posto sotto la lente d’ingrandimento alcune perizie tecniche che non sarebbero state istruite dai tecnici incaricati in maniera regolare. Si parlerebbe infatti di cifre legate alla ristrutturazione della palazzina non proprio conformi a quanto necessario. A margine di tutto ciò va comunque evidenziato che ormai da più di un anno sono iniziati i primi lavori di consolidamento delle fondamenta della casa e una decina dei dodici inquilini sono fuori di casa, in quanto gli appartamenti sono del tutto pericolanti. Ma alcuni particolari storici della vicenda: Le prime crepe sui muri degli appartamenti della palazzina compaiono immediatamente dopo che gli inquilini vanno ad abitare e il problema esplode quando una inquilina chiama i vigili del fuoco per valutare alcune crepe apparse dentro l’appartamento con ampiezza anche di due tre centimetri. Siamo intorno agli anni ‘96/’97. Immediata quindi l’ordinanza di sgombero e l’inizio di una vicenda paradossale che vede famiglie che hanno acquistato una casa nuova con tanti sacrifici di fronte a un mucchio di carte bollate e parcelle di avvocati per riuscire a riavere un appartamento di cui ancora oggi si paga il mutuo e che per alcuni è stato goduto neanche un anno. Altri invece hanno avuto il coraggio di viverci con la paura di possibili crolli, per evitare di pagare l’affitto per andare ad abitare altrove. Dopo diverse cause si è riconosciuto qualche anno fa la causa dei cedimenti strutturali nel dilavamento del terreno di fondazione a causa di un fiume d’acqua dovuto ad una perdita della condotta idrica comunale. Passa altro tempo e solo di recente il comune inserisce nel piano delle opere pubbliche un finanziamento per il risanamento della palazzina. Lo scorso anno sono iniziati i lavori ma si sono subito interrotti. Oggi la notizia delle indagini della procura. Ma la cosa che più angoscia gli inquilini è chissà riusciranno a poter rientrare nei loro appartamenti finalmente agibili e che si stanno ancora pagando.
Nella foto la palazzina pericolante
|