Ittiturismo, acquacoltura sostenibile, miglioramento della pesca, sono solo alcune delle idee dei gestori del Calik, volte a valorizzare la Laguna e a superare con progetti semplici i numerosi problemi che l’attanagliano
ALGHERO – La Cooperativa Pescatori Algheresi “Il Golfo e Laguna” rivendica a gran voce la difesa della laguna del Calik. La presa di posizione segue le diverse opinioni espresse recentemente da parte di tecnici e non, su una delle più importanti zone umide costiere di Alghero e della Sardegna. «Siamo una cooperativa in rinnovamento, in evoluzione, in quanto alle vecchie leve si sono affiancate delle nuove motivate e qualificate e la laguna che abbiamo in concessione è vessata da grandi e piccoli problemi che ne compromettono il pieno regime; proprio per questo non accettiamo in nessun modo di passare sopra la definizioni data della laguna da un allevatore ittico di Alghero “cloaca maleodorante” (in riferimento alle dichiarazioni di Mauro Manca [
LEGGI] assolutamente questo non glielo permettiamo!» dichiara il presidente Ferruccio Caneo a nome di tutti gli associati.
Nonostante infatti i vari problemi della laguna, i gestori la definiscono un «luogo di rara bellezza naturalistica, di tradizioni e di storia come pochi altri, oltre che di alta produttività», tant’è che sono diversi i progetti pensati per valorizzarla, e gli inviti a scoprirla, rivolti a chi l’osserva negativamente. «La nostra Cooperativa – hanno dichiarato in riferimento ai disegni futuri - ha già un progetto approvato per un ittiturismo, fermo in Argea, oltre a diverse attività in cantiere con il Parco e molti progetti di sviluppo, che partono dal miglioramento delle condizioni di pesca per arrivare all’ambito dell’acquacoltura sostenibile».
Si tratta di idee che, se messe in pratica, porteranno al miglioramento dell’aria naturalistica, oltre che alla creazione di nuovi posti di lavoro, i quali di conseguenza, come precisa la Cooperativa, daranno «da magiare a più di dieci famiglie». L’intenzione è quella di agire in maniera semplice e non di attuare «in maniera vincolante le eventuali opere di risanamento con lo sviluppo e soprattutto incentrate sull’introduzione di ulteriori realtà imprenditoriali». «Nella Laguna si può fare molto - ammettono in conclusione - soprattutto per superare i problemi gravi che essa presenta, ma questo compito spetterà a chi li ha causati».