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Alguer.itnotiziealgheroCronacaAmbiente › Reflui: scarichi di responsabilità. «Documenti negati, ora chiarezza»
S.A. 13 ottobre 2014
Reflui: scarichi di responsabilità
«Documenti negati, ora chiarezza»
Presa di posizione discutibile della Provincia che ha sospeso l'autorizzazione allo scarico dei reflui dell'impianto algherese sottolineandone gravi problemi. L'ex assessore comunale all'Ambiente Chiara Rosnati si toglie qualche sassolino dalla scarpa contro gli uffici di Sant'Anna
Reflui: <i>scarichi</i> di responsabilità. «Documenti negati, ora chiarezza»

ALGHERO - Sono passati pochi giorni da quando la Provincia di Sassari ha sospeso l'autorizzazione allo scarico dei reflui, con contestuale diffida al titolare (Abbanoa), del depuratore di San Marco nella zona industriale di Alghero [LEGGI]. La presa di posizione di Palazzo Sciuti arriva cinque anni dopo l'accensione dell'impianto, pensato e progettato per il riutilizzo dei reflui in agricoltura (e realizzato con fondi europei). Reflui, tuttavia, che mai in tutto questo tempo sono stati destinati alle campagne, e i motivi sono diversi e vanno dalla qualità delle acque rilasciate fino alla scarsa utilità. Così i 18mila mc circa quotidiani finiscono dritti in mare, attraverso lo scarico sul Rio Filibertu in direzione Calich, contribuendo al disastroso fenomeno noto come "marea gialla" (il tutto senza valutazione d'impatto ambientale e in zona sensibile e protetta). Ma non è l'unico problema riscontrato a San Marco, dove gli uffici provinciali del settore Ambiente hanno evidenziato «un potenziale pericolo per l'ambiente e la salute pubblica» [LEGGI].

Ancora c'è stretto riserbo sulla questione a Sant'Anna, l'amministrazione insediatasi a giugno ha un'altra patata bollente tra le mani. Intanto a commentare la decisione della Provincia è l'ex assessore all'Ambiente (per qualche mese durante il breve mandato di Lubrano) Chiara Rosnati che si toglie qualche sassolino dalla scarpa proprio contro gli uffici comunali: «finalmente - scrive - è dal 2011 che lo dico e lo dimostro con dati di monitoraggio e studio. La situazione gestionale oltre che strutturale è drammatica e questi reflui non possono essere utilizzati in agricoltura. Finalmente anche la Provincia si sveglia. Mi auguro che riesca ad ottenere dagli uffici comunali la documentazione richiesta, negata a me e a Elena Riva (assessore all'Ambiente dopo di lei ndr) durante il nostro incarico. Continuerò a seguire la vicenda, io non mi arrendo».

L'ex assessore all'Ambiente del Comune di Alghero fa ripiombare gli uffici di Sant'Anna al gennaio 2013, mese in cui la Rosnati aveva lasciato l'incarico nelle mani dell'allora sindaco Stefano Lubrano [LEGGI]. Un addio molto discusso motivato da Chiara Rosnati con la constatazione di «non avere sufficiente predisposizione politica» e «sufficiente pelo sullo stomaco per accettare i meccanismi politici». Salvo poi (era il maggio 2013) assumere una connotazione completamente differente quando qualche mese dopo la stessa Rosnati scriveva testualmente: «non sono mai riuscita a mettere le mani sui progetti dei vasconi nè sulla rete fognaria, nè su altre informazioni necessarie per capire in che condizioni siamo e quindi come agire» [LEGGI].

Accuse pesanti e circostanziate quelle di allora, che sommate alle attuali ridisegnano uno scenario abbastanza nebuloso. Come proseguì quella breve esperienza politica è noto ai più: Elena Riva parlava senza mezzi termini di «rete fognaria disastrosa» [LEGGI] nonostante le decine di milioni spesi negli anni, e lo stesso sindaco Stefano Lubrano aveva un'idea chiara sulle responsabilità dei gravi problemi che si susseguirono anche nell'estate 2013 tra il Mariotti e San Marco, puntando il dito contro l'amministrazione Tedde e le scelte dell'epoca [LEGGI]. Salvo ritrovarsi in mezzo a vecchie polemiche tra amministrazione ed ente gestore (Abbanoa), con gli uffici comunali che per bocca della responsabile Ingrid Crabuzza sottolineavano come «non esistono situazioni di difficoltà nè deficit strutturali ne progettuali, ma solo certe responsabilità per carente conduzione» [LEGGI]. Insomma, si salvi chi può!

Nella foto: i reflui che quotidianamente vengono riversati sullo scarico provvisorio e incanalati verso il Rio Filibertu, direzione Calich
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