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Antonello Usai
Già Assessore regionale dell’Agricoltura 22 marzo 2006
Antonello Usai e il sogno Surigheddu e Mamuntanas
Antonello Usai e il sogno Surigheddu e Mamuntanas

ALGHERO - Ve lo ricordate il principe Fugaldi? Un nome, una garanzia. Arrivò ad Alghero per trasformare l’agricoltura catalana in un feticcio. Per questo comprò – con soldi altrui – le aziende di Sorigheddu e Mamuntanas dal gruppo Seronio, ex Compagnia agricola italiana. Dopo un incerto percorso fuggì con la coda fra le gambe inseguito da carabinieri e magistrati. In mezzo tanti occupanti abusivi, tante ipotesi di speculazione e, soprattutto, tanti sognatori. Fra i quali ultimi il sottoscritto che, spinto da amor patrio, sperò di trovare una degna collocazione per milleduecento ettari di splendida terra mettendo insieme un bando di gara che prevedeva, oltre a un lauto affitto a favore della Regione, ben più lauti posti di lavori per i disoccupati algheresi. Cacciato via dall’assessorato all’Agricoltura nel nome di innominabili “trasse” politiche, l’argomento è andato a finire nei paludosi meandri dell’indistinto nulla. Sino al mitico Soru che, per risanare le finanze regionali vuole mettere in vendita i gioielli regionali, fra i quali figurano, e non in secondo piano, appunto le due catalanissime aziende Sorigheddu e Mamuntanas messe all’asta al miglior offerente, senza condizioni e senza altre premesse al di fuori della vile moneta.

Ma nel frattempo cosa fanno i due giapponesi di Alghero, cioè l’onorevole regionale Mario Bruno e il neo-guardiano del faro diessino Ennio Asuni? Ignari della fine della guerra, perché la giunta ha già deliberato da tempo, continuano a combattere ed a sbraitare che Sorigheddu e Mamuntanas diventeranno per il primo un polo universitario sede della nuova facoltà di veterinaria e di agraria, e per il secondo il più importante polo agro alimentare del globo terracqueo. Sono forse costoro due esponenti di AN? Sono forse costoro due nemici di Soru? Sono forse costoro due marziani in visita di cortesia sulla terra? Nossignori. Costoro sono due 2 “capellans” della chiesa di monsignor Soru: uno infatti è consigliere regionale, guarda caso, di Progetto Sardegna, e fondatore del nuovo partito Progetto Alghero, mentre l’altro è il neosegretario cittadino dei DS, tornato alla carica dopo un’esperienza in cui nessuno ricorda traccia.

Ma che è successo: forse il vostro padrone non vi ha informato che ha messo in vendita per vile moneta, ripetiamo, Sorigheddu e Mamuntanas? Ma se così è vi informo, ahinoi, che contate per lui meno del due di briscola a scopa durante una partita di bridge. E ancor meno contano i vostri sogni universitari e agro-alimentari, e ancor meno i miei sogni occupazionali e di sviluppo dell’Alguer nostra. Sono assieme a voi, per una volta nella vita: andiamo in guerra contro Soru. No alla vendita di Sorigheddu e Mamuntanas. Ma siccome credo che la guerra sia finita (le due aziende andranno all’asta al miglior offerente) propongo per voi la terapia in uso per i reduci del Vietnam: tanta umana comprensione perché non si arrivi a stragi stile taxi driver, che, in salsa catalana, si farebbero con pomodori e cipolla. Il pomodoro è la pianta nella quale si è trasformata la quercia locale, riducendosi di impegno e valore, la cipolla è quel sapore feccioso, indigesto e privo di appeal del locale Progetto Sardegna. Un progetto Alghero che esordisce nel panorama politico cittadino in modo singolare; oltre ad aver perso la sua sardità, ha perso soprattutto anche il progetto.
25/7/2025
Al centro dell’appuntamento, il racconto puntuale dell’attività sindacale portata avanti sin dall’inizio dell’emergenza, dalle prime denunce fino ai tavoli regionali dove, anche grazie alla presenza costante e al pressing dell’organizzazione, stanno arrivando le prime risposte alle richieste avanzate dal mondo delle campagne sarde



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