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Antonio Sini 27 aprile 2006
Alghe e sabbia: caso da 300mila euro
La Posidonia rimossa è stata messa con cura sul bordo della strada che porta alla spiaggia omonima, tanti quintali da costituire un problema. Necessari 300mila euro per la rimozione
Alghe e sabbia: caso da 300mila euro

ALGHERO - La pulizia del litorale avviene a tappe celeri . Si vedono portare via i cumuli imponenti di Posidonia spiaggiata che sono il vero termometro della salute del nostro mare. Le foglie di Posidonia, in seguito a mareggiate, sono depositate sulle spiagge, formando ammassi, talora alti anche un metro, detti “banchetti”, oppure sotto forma di palle, dette “egagrofili”, di dimensioni diverse, rese di questa forma dal moto ondoso, e sempre più rare da trovare. I mezzi meccanici sono al lavoro da tempo. La gestione dello smaltimento di questa pianta marina, non avviene senza problemi. Intanto la quantità è notevole. C’è la volontà di guardare con occhio vigile il lavoro di asportazione della Posidonia, che comunque non può avvenire in maniera disinvolta. Rimuovere la Posidonia “sbagliando i tempi” significa impoverire le spiagge della sua essenza: la sabbia. Riportiamo uno stralcio di una nota stampa dell’Assessore all’Ecologia e Ambiente Francesco Carboni, dello scorso anno, inviata al nostro giornale, ma sempre attuale: «Il prelievo della Posidonia in maniera indiscriminata, soprattutto con condizioni meteo-marine del tutto sfavorevoli, che non consentono allo strato superficiale della sabbia una perfetta asciugatura, ha come ricaduta l’inevitabile depauperamento degli arenili, essendo impossibile, in quelle condizioni, un’efficace vagliatura della Posidonia spiaggiata. Il prelievo della Posidonia deve quindi essere conciliato con la necessità di tutelare gli arenili da un artificiale impoverimento degli stessi, …». Ma non sta avvenendo proprio questo, almeno in periferia. Punta Negra è un esempio eclatante. La Posidonia rimossa è stata messa con cura sul bordo della strada che porta alla spiaggia omonima. Tanta, oseremo dire troppa: si sta ingaggiando con il mare una lotta impari. Il mare rilascia sulla battigia Posidonia e l’uomo la rimuove. E’ un rincorrersi continuo, con il risultato che le foglie sono talmente tante da costituire un problema. Pare infatti che occorrano per smaltire il “rifiuto speciale” dell’area, non meno di 300mila euro, quasi 100 euro a mq. L’Amministrazione frena, per mancanza di risorse, ma frena soprattutto perché pare abbia trovato fra la Posidonia stoccata, sabbia finissima. Per il vero, un primo carico l’amministrazione comunale lo ha commissionato, ma i successivi sono stati stoppati. Giova ricordare che su una superficie totale di spiaggia pubblica pari a 3mila mq, 720 sono dati in concessione all’albergo ad uso privato, nella misura di 20 metri di profondità per 150 di lunghezza. La gran mole di Posidonia presente nei pressi della spiaggia di Punta Negra rimarrà lì anche in estate? Quello che non si capisce è perché non si sia fermato per tempo, l’operato del privato, che da anni pulisce la spiaggia con minuziosità e in anticipo, rispetto ai tempi indicati dal Comune di Alghero. Ora sono sorti grossi problemi. Se prima si aspettava che la Posidonia si rimovesse, ora si teme il contrario: si teme cioè il controllo del sedimento che non è di sola vegetazione. Un rompicapo. Nel frattempo chi si avventura a Punta Negra vede una montagna di Posidonia, che dovrebbe essere setacciata prima di essere conferita in discarica. Ma chi si assume l’onere?

Nella foto la Posidonia rimossa giace al bordo della strada che porta a mare



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