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Antonio Sini
11 settembre 2003
Passeggiata Bousquets, salvate la sabbia di San Giovanni
Si spera che il preziosissimo materiale naturale venga preservato. Le tonnellate di sabbia potrebbero essere usate per il ripascimento degli arenili impoveriti

Si procede alacremente nella realizzazione del II° lotto del “Progetto di riqualificazione degli affacci della città sul mare e costruzione della nuova passeggiata dal porto al lido San Giovanni”. L’accantieramento è avvenuto in piena stagione estiva, con la realizzazione di una recinzione dal dubbio gusto in onduline lamierate, servite come “muro” per l’affissione di centinaia di locandine di promozione turistica. Lo stesso “pittore Mion” ha dovuto lavorare dalla sua postazione, “immaginando” Alghero, il suo golfo e il nuovo tratto in fase di realizzazione talvolta con troppa disinvolture artistica. Ebbene, dicevamo, si lavora con solerzia, infatti il tempo contrattuale dei lavori è stato fissato in 15 mesi a datare 19.05.03, quindi la consegna dei lavori dovrebbero avvenire il 19.08.2004. l’importo contrattuale dell’opera è stato fissato in € 1.689.141,00 , progettista e direttore dei lavori è sempre l’Architetto Joan Busquets, Direttore operativo Archietto Tore Frulio e l’Architetto Antonio Muzzetto, l’impresa esecutrice è la CO.SA.CO. Srl di Oristano, i lavori di sub appalto sono affidati alla ditta Fiori Ignazio di Alghero.
Si è proceduto allo spostamento della sabbia che da San Giovanni arrivava al passaggio a livello vecchio, con ruspe, ammassandola verso il mare. Il tutto protetto da robusti blocchi di granito posti fra sabbia e mare. Si è sbancato, in questo modo, predisponendo il lavoro futuro, scendendo per una profondità che a vista supera di poco il metro e mezzo, per poter lavorare il “fondo” con terriccio e materiale da risulta, trasportati da camion e ruspati per una loro omogenea distribuzione nel nuovo tracciato. Abbiamo visto uscire dal cantiere camion ricolmi non sappiamo di cosa (solo materiale inerte?) e diretti, sembra, in una discarica autorizzata.
Quello che non si riesce a capire è come mai non si sia pensato di portare via da quel sito più sabbia possibile, per integrare zone del golfo di Alghero “erose” da agenti atmosferici e non solo.
Non si capisce se ruspando ancora più a fondo si sarebbe potuto trovare altra sabbia da destinare per esempio nello spazio di fronte al “palaconcerti”, distribuirla nella zona fronte l’ex Villa Segni, accatastarla e aspettare l’inverno per poter ergere qualche argine nella litoranea per Fertilia (che fra poco con l’arrivo delle mareggiate creerà molti problemi)!
Molto del lavoro eseguito non è stato possibile vederlo per colpa delle onduline lamierate che hanno eretto un muro ad hoc, per tenere lontano sguardi maliziosi, e per poter lavorare portis clausis.Da tempo gli ambientalisti avevano attentamente sollevato il problema: “salvate la sabbia di San Giovanni”, avevano detto, in tempi in cui si parlava dell’accantieramento del secondo lotto dell’affaccio a mare: “bisogna sforzarsi per salvare più sabbia possibile, in questo modo sarebbe possibile un ripascimento di arenili impoveriti in costa “.
Oggi a lavori inoltrati non si è a conoscenza di quanta sabbia sia stata “spostata” dal suo ambito naturale, o tutta la sabbia mossa è quella che si vede al lato-fronte mare?
Visto che si lavora movimentando sabbia di valore naturale inestimabile, si pensi di trasportarla in arenili bisognosi di ripascimento, concordo che questo farebbe lievitare il costo dell’opera, ma di sicuro garantirebbe per altri siti del golfo sabbia spiaggiata.
Si realizzerebbe così una grande opera urbanistica, e si salverebbe la sabbia che ahimè, non dovrebbe essere sprecata, neanche un granellino, costituitosi in secoli e secoli di “lavoro del mare” e del suo moto perpetuo.
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