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Sergio Ortu
9 maggio 2006
Posidonia oceanica, rifiuto o risorsa per i litorali?
Per i profani è sinonimo di sporcizia e disordine per i litorali, ma per gli “addetti ai lavori” o meglio per coloro che conoscono il suo ruolo ecologico significa salubrità dei mari

ALGHERO - Per i profani è sinonimo di sporcizia e disordine per i litorali, ma per gli “addetti ai lavori” o meglio per coloro che conoscono il suo ruolo ecologico significa salubrità dei mari. Stiamo parlando della Posidonia oceanica, ai più conosciuta come “paglia marina” e chiamata erroneamente alga quando invece trattasi di una delle piante superiori marine (fanerogame) tra le più importanti del mediterraneo. Del suo significato ecologico e del problema legato alla sua gestione fuori e dentro l’acqua si parlerà nel corso del convegno intitolato “Posidonia oceanica, rifiuto o risorsa per i litorali? Problematiche a confronto” che si svolgerà venerdì 19 maggio presso i locali della Facoltà di scienze M.F.N. nel Palazzo del Pou salit. L’organizzazione dell’A.S.A.P. “Mare & Ambiente”, l’associazione che raduna i laureati in Scienze ambientali e delle produzioni marine di Alghero del polo universitario cittadino. La Posidonia oceanica è una delle specie chiave dell’intero ecosistema costiero del Mediterraneo. Tale importanza è attribuibile a diversi fattori quali: la sua ampia distribuzione lungo le coste, il suo ruolo nel determinare l’equilibrio geomorfologico del litorale, la sua capacità nella produzione primaria, nonché la ricchezza della flora e della fauna ad essa associata. Sono infatti infiniti gli organismi marini, sessili e vagili, che, in maniera temporanea o permanente, sfruttano la prateria come habitat, risorsa trofica e/o “nursery”. E’ chiaro quindi che la valorizzazione di questa enorme risorsa naturale dipenda anche dai livelli di conoscenza degli organismi da essa associati. Alla luce di tutto ciò risulta necessario gestire anche nel modo più corretto possibile “le banquettes” ossia i depositi di foglie che si accumulano durante l’inverno sulle spiagge. Una presenza fastidiosa, ma dall’enorme utilità ecologica se si pensa al ruolo di barriera naturale all’erosione costiera o alle esalazioni di iodio benefiche( anche se sgradevoli) per coloro che soffrono di patologie respiratorie. Nel corso del convegno verranno poi illustrate le possibili opportunità di riutilizzo della “paglia marina” ai fini agricoli e non solo ma soprattutto verrà affrontata la problematica legata al fatto che posidonia oceanica risulta dal punto di vista legislativo un rifiuto speciale e come tale da conferire in discarica. Si dibatterà infine sulla necessità di trovare un compromesso tra la corretta gestione ambientale dei litorali e le esigenze legate alla fruizione turistica. Al Convegno sono stati invitate a partecipare tutte le realtà ambientali del Nord Sardegna, nella fattispecie: Parco Nazionale dell’Asinara, Parco Nazionale Arcipelago di la Maddalena, Parco Regionale di Porto Conte, Area Marina Protetta di Capo Caccia/Isola Piana, Area Marina Protetta Penisola del Sinis/Isola di Mal di Ventre, Area Marina Protetta Isola dell’Asinara, Area Marina Protetta di Tavolara/Punta Coda Cavallo. Nonché rappresentanti istituzionali dei comuni costieri del comprensorio nord occidentale della Sardegna quali Bosa, Villanova Monteleone, Porto Torres, Alghero, Castelsardo e Sorso.
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