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Sergio Ortu 30 maggio 2006
Alghe: Tedde contro Dessì
Dopo il diniego della Regione ad individuare degli appositi siti dove stoccare la posidonia oceanica, Marco Tedde ha scritto all´assessore regionale all´Ambiente Tonino Dessì
Alghe: Tedde contro Dessì

ALGHERO - «La posidonia lasciatela dove si deposita, cioè sulla spiagge. E’ ora di smetterla di fare “i fighetti” con le spiagge candide, ma in sempre più rapido arretramento. Se vogliamo continuare ad avere i litorali sabbiosi dobbiamo lasciare le banquettes di posidonia dove sono». Queste le affermazioni dell’assessore regionale alla Difesa dell’Ambiente Tonino Dessì durante l’incontro sulla pesca di un settimana fa. Affermazioni che non sono piaciute al primo cittadino Marco Tedde che nemmeno due giorni prima aveva focalizzato il suo intervento nel corso di uno specifico convegno “Posidonia oceanica rifiuto o risorsa per i litorali? Problematiche a confronto” svoltosi in città, proprio sulle nuovi disposizioni del ministero dell’Ambiente. Disposizioni che trovavano nuove soluzioni al problema posidonia spiaggiata. «Apprendo con vivo stupore e grande sconcerto - scrive il sindaco in una nota rivolta all’assessore Dessì- che la Regione non acconsentirà alla rimozione della posidonia oceanica dalle spiagge della Sardegna, in quanto la presenza dei depositi foliari sugli arenili attesterebbe il buon stato di salute del nostro mare. A suo dire, quindi, le spiagge non dovrebbero subire alcun intervento di pulizia in modo da preservarne l’incontaminazione e l’aspetto naturale». Una tesi che preoccupa non poco il sindaco che aggiunge: «Sarebbe un po’ come sostenere che per rimanere come natura ci ha fatti dovessimo trascurare di curare la pulizia e l’igiene personale ritenendo che il conseguente impatto olfattivo sul prossimo sia semplicemente “profumo di natura”». E a tal proposito il primo cittadino ricorda i passi compiuti dalla sua amministrazione nei confronti della problematica. «Personalmente - prosegue il sindaco - mi sono impegnato al fine di trovare una soluzione che contemperasse gli aspetti naturalistici con quelli economici, consultandomi con esperti della materia e chiedendo in ultima battuta anche un parere al Ministero dell’Ambiente al quale avevo sottoposto una serie di misure idonee a risolvere una volta per tutte il problema». E il Ministero proprio due mesi fa ha emesso una circolare che fornisce tre soluzioni al problema ed in particolare una circa la possibilità di procedere allo stoccaggio a terra all’asciutto della posidonia con opportuni accorgimenti, per poi riposizionarla nel sito nel periodo invernale. Dimostrazione dunque che la rimozione meccanica delle biomasse di posidonia è una operazione ecologicamente compatibile.«Alla luce di quanto appena esposto - conclude il Sindaco - reitero la richiesta che le avevo già formulato nella mia precedente lettera di avviare la procedura amministrativa necessaria alla formalizzazione del provvedimento per lo stoccaggio a terra delle biomasse, rivedendo la sua posizione al riguardo, così come disposto dalla circolare ministeriale. Ciò contempererebbe le esigenze ambientali con quelle più prettamente legate all’economia della città».

Nella foto interventi di pulizia nella spiaggia di Punta Negra



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