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Raffaele Cadinu 9 marzo 2015
L'opinione di Raffaele Cadinu
Calich e Cuga, dr Jekill e mr Hide
<i>Calich e Cuga, dr Jekill e mr Hide</i>

Ho letto la notizia riguardante l’uscita di scena del prof. Arnaldo Cecchini, che porge la potenziale sedia vuota al suo secondo, cioè al prof. Nicola Sechi, il biologo esperto di acque, più volte apparso affranto davanti a quelle di Alghero, a partire dalla Laguna del Calich, che chiama però Stagno. Il predetto professore è anche il coordinatore del Piano del Parco assieme ad altri esperti, dei quali non è dato sapere ai comuni cittadini di Alghero, che però pagano le tasse e quindi anche i loro emolumenti. Leggendo superficialmente il suo curriculum appare chiaro che occupa una nicchia nobile dell’Università di Sassari facoltà di Architettura, nel senso che il titolo di Barone gli spetterebbe a tutto sesto, per rimanere in termini architettonici… più adatti all’ipotetico nuovo ruolo. Pertanto la sostituzione del prof. Cecchini con quella di prof. Sechi parrebbe cosa fatta, e per lui sarebbe anche legittimo che la popolazione algherese gli tributasse i corrispondenti meriti per il suo pluriennale curriculum di studioso pluridecorato, ed in particolare di grande esperto delle acque catalane e sassaresi. Così ho ritenuto giusto, che per uno che si presenta a ricoprire la sedia rappresentativa di neodirettore della facoltà di Architettura di Alghero, immaginando anche la sua futura partecipazione a convegni internazionali per illustrare il proprio operato di studioso in scienza e coscienza, che siano anticipatamente note a tutti gli algheresi e ai sassaresi, le parti più rilevanti dei risultati che ha ottenuto nel territorio che lo dovrà, forse.. dico io, accogliere in veste di nuovo Direttore della facoltà.

Certo che un biologo direttore di Architettura sarebbe, a mio modesto avviso, come se un geometra come me facesse il biologo, ma si sa in Italia la meritocrazia e la titolocrazia è cosa relativa, una questione di spazio-tempo per dirla in termini astrofisici…, basta però trovarsi nello spazio giusto nel tempo giusto e la cosa è fatta…. E vengo al dunque: in una recente intervista, l’esimio professore, alla domanda della giornalista che chiedeva lumi sul convogliamento delle acque depurate di Sassari al lago Cuga, dribblava maldestramente l’argomento, come se nulla sapesse della cosa. Invece, dico io, sapeva eccome!!, poiché è stato partecipe, in qualità di esperto, proprio alla redazione del Piano Stralcio di Bacino Regionale per l’Utilizzo delle Risorse Idriche, adottato con delibera n° 17/15 del 26 aprile 2006 [LEGGI]. Il suddetto Piano prevede il trasferimento delle acque depurate di Sassari, di Ottava e di Tottubella presso il lago Cuga, e richiama proprio gli studi del prof. Sechi a pagina 10 del documento relativo al calcolo degli indicatori [LEGGI]. Quindi il prof. Nicola Sechi sapeva benissimo già da prima del 2006, cioè prima della costruzione del depuratore di Alghero San Marco, che le acque depurate di Sassari e dintorni sarebbero finite nel Cuga.

Certo non mi pare fosse coerente con la sua già qualifica di esperto di Valutazione di Impatto Ambientale, in quanto nell’anno accademico 2000/2001 era addirittura responsabile proprio del Master Post Laurea in Valutazione di Impatto Ambientale, pertanto avrebbe potuto benissimo ribellarsi allo stravolgimento ecologico del Cuga, conseguente al riversamento di milioni di metri cubi di acqua depurata in un bacino sotteso ad una zona sensibile quale la laguna del Calich, quella che chiama Stagno e che vuole continuare a studiare e a difendere!
Credo però che ciò sarebbe stato difficile per lui visto che era al contempo anche l’esperto (pagina 76) del documento che segue [LEGGI] della SOGESID, che ha proposto esattamente l’opposto e cioè sversare 18 milioni di metri cubi nel lago Cuga, autorizzato però a contenerne al massimo 21,07 milioni (pagina 12 del documento che segue) [LEGGI]. Poco tempo dopo, l’illustre professore, dimentico dello sversamento nel Cuga, proposto anche da lui nel Piano Stralcio, e quindi della potenziale eutrofizzazione delle acque a causa del fosforo e dell’azoto apportato dai 18 milioni di metri cubi annui provenienti da Sassari, assumeva l’incarico dall’ENAS (Ente Acque della Sardegna) per 45.000 euro [LEGGI].

Tale incarico era inerente al monitoraggio delle acque in alcuni laghi della Sardegna, e prevedeva la verifica della pericolosità di apporti di azoto e fosforo nei bacini destinati ad uso idropotabile come il Cuga. Quindi con un incarico ammetteva l’immissione di reflui e con l’altro la condannava, come una specie di dottor Jekill e mister Hide dell’ambiente. Il Cuga infatti, come detto, ha un grosso problema: è piccolo e non può contenere tutte le acque che il Piano Stralcio ha previsto di immettere (dott. Jekill), poiché pur avendo una capacità di circa 32 milioni di metri cubi è stato autorizzato a contenerne solo 21,07 milioni. Il solo Comune di Sassari ne produce circa 18 milioni all’anno, quello di Alghero 9 milioni, ai quali si devono aggiungere gli ulteriori apporti del depuratore di Ottava e Tottubella previsti sempre nel Piano Stralcio, e quelli di Olmedo fra poco, per un totale di oltre 30 milioni di metri cubi annui di soli reflui depurati. Quindi, per portare a termine il progetto del Piano Stralcio di Bacino firmato anche dal prof. Nicola Sechi, dovremmo scaricare dal Cuga le acque meteoriche pulite per poter accumulare le acque depurate dai depuratori, trasformando il Cuga da bacino strategico per acque potabili in un accumulo di acque eutrofiche.

Parrebbe un’idea grandiosa, prima eutrofizzo un bacino e poi lo controllo e dico cosa occorre fare per evitare l’eutrofizzazione!!. Il prof. Nicola Sechi infatti asserisce (mister Hide), anche nelle interviste, che le anzidette acque depurate devono essere trasferite nel Cuga in modo da evitare il loro convogliamento, anche indiretto nella Laguna del Calich, che lui chiama Stagno. Anticipo che l’acqua in eccesso da scaricare dal Cuga doveva essere utilizzata per scopi idroelettrici, altro progetto sorprendente…., partorito però dal Consorzio di Bonifica della Nurra, che illustrerò in un’altra puntata con i relativi documenti allegati, nei quali vi sono oltre ai dati anche altri nomi e cognomi. A questo punto entrano in gioco gli altri esperti e cioè i redattori del Piano Strategico Provinciale di Sassari che sono: il prof. Giovanni Macciocco già preside della facoltà di Architettura e redattore del progetto del nostro amato teatro metallico della Maddalenetta, inutilizzabile per la verosimile impossibilità di collaudarlo parrebbe per carenze di sicurezza dovute al progetto e costato centinaia di migliaia di euro, il prof. Arnaldo Cecchini direttore auto uscente di Architettura, il referente scientifico di settore dott. Ivan Blecic e sempre il pluripresente prof. Nicola Sechi, esperto della Laguna del Calich che però chiama Stagno. Ebbene a pagina 39 sono elencati tutti i nomi mentre a pagina 35 del suddetto Piano Strategico redatto nel 2009 [LEGGI], si ipotizza la gestione sostenibile del territorio, mediante la depurazione e il riutilizzo dei reflui urbani di Sassari e Alghero e delle acque del depuratore industriale di Porto Torres, per un loro impiego successivo nell’irrigazione delle aree limitrofe!!.

Ma possibile?, mi domando!, tutti questi benpensanti non hanno fatto una semplice addizione, per capire che i reflui di questi depuratori hanno un volume superiore al bacino del Cuga dove li vogliono accumulare? Non si sono posti il problema, durante i loro pronunciamenti, suppongo sicuramente benpagati, che le acque depurate in eccesso andavano a finire, dopo un breve percorso, dal Cuga al Calich, cioè in un’area sensibile e tutelata? Ora uno di questi responsabili è candidato alla sedia di direttore di Architettura, così può, per diritto acquisito di cattedratico come prassi consolidata, essere interpellato per la restante programmazione urbanistica, ambientale ed acosistemica per usare un aggettivo a lui caro. Paradossale, assurdo e incomprensibile, basta sedere sulla sedia giusta e si è portatori assoluti di scienza e verità, come nel medioevo!!. Dimenticavo l’ultimo della lista e cioè il Direttore del Parco di Porto Conte e quindi del Calich, cioè il dott. Vittorio Gazale. Pensavate fosse ignaro del problema? No!, anche lui si è occupato del lago Cuga!. Il dott. Gazale, più volte intervenuto sulle problematiche della marea gialla e della salvaguardia del Calich, è anche il redattore del Piano Strategico Comunale di Sassari, fascicolo ambiente e sostenibilità leggibile a pagina 27 del documento che segue nel sito [LEGGI]. Anche lui come gli altri, asserisce la necessità di convogliare le acque depurate al Cuga, riportando i dati del Piano Stralcio di Bacino, dove misure e portate dimostrano come detto sopra, l’impossibilità di accumulare l’acqua nel Cuga e soprattutto dove è chiaramente illustrato che l’affluente del Calich è il rio Serra, direttamente collegato con il lago Cuga. A questo punto mi pare quantomeno nel mio diritto di cittadino chiedere che questi benpensanti siano esautorati dal loro incarico o se non altro tenuti sotto stretto controllo dagli organi competenti, non tanto per i problemi sorti ma per quelli che inevitabilmente potranno sorgere.



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