La rotatoria all'ingresso di Alghero è bloccata dal Patto di Stabilità spiega l´assessore Daga replicando duramente al presidente di Confartigianato: «le sue sono dichiarazioni farneticanti»
ALGHERO - Riesplode la polemica sulla rotatoria dei Due Mari ad Alghero che, nel progetto della Provincia di Sassari, andrà a sostituire l'attuale incrocio a raso tra la provinciale 42 e la statale che dirige all’aeroporto [
LEGGI]. È un intervento particolarmente atteso dall’intero territorio, non solo perchè si tratta di uno dei principali accessi alla città e allo scalo, ma soprattutto per la pericolosità e i numerosi incidenti che si registrano ogni anno. Ma nonostante tutto i lavori tardano a partire.
A riportare l'attenzione su un'incompiuta storica è il presidente di Confartigianato Alghero Mario Piras che ripercorre gli ultimi passaggi di un iter che sembra interminabile [
LEGGI]: dal progetto esecutivo approvato dalla giunta provinciale nel febbraio 2014 [
LEGGI] al giugno dello stesso anno in cui si era passati all'aggiudicazione dei lavori (alla “Ledda Costruzioni” di Santa Maria Coghinas). Poi passata l'estate dove il cantiere avrebbe creato inutili disagi alla viabilità, l'opera è rimasta «nei libri dei sogni della Provincia e che non vi è più traccia neanche delle risorse pubbliche destinate a quest’opera. Di chi la responsabilità» si domandava il presidente dell'associazione di categoria che vanta la zona artigianale proprio a pochi chilometri dalla stessa intersezione.
Il quesito di Piras non è rimasto inascoltato e la risposta piccata è arrivata direttamente dall'assessore provinciale alla Programmazione, il concittadino Enrico Daga. E' lui ad essersi prodigato negli ultimi anni per ottenere il finanziamento dell'opera, ma probabilmente, visto il ritardo e i problemi, vedrà la consegna del cantiere con l'ente provinciale già commissariato. «Sono dichiarazioni farneticanti di un presidente di categoria che non sa dove abiti la correttezza» replica il politico che aggiunge: «la rotatoria è finanziata, quelle risorse non le può toccare nessuno, la gara d'appalto è stata fatta e, dunque, l'opera ha un aggiudicatario con pieni diritti. Non abbiamo stipulato il contratto e dunque avviato il cantiere con l'impresa vincitrice dell'appalto perché la Regione ha ridotto drammaticamente gli spazi finanziari per via del patto di stabilità, dunque l'ente non potrebbe onorare le fatture emesse dalle imprese». «Tradotto - conclude - non possiamo pagare».
Nella foto: Enrico Daga e Mario Piras