S.A.
18 marzo 2015
Guerra al Comitato Nurra: presidente si dimette
Acque agitate nel comitato dell´agro. Il presidente Daniele Dore si dimette in aperta polemica con i consiglieri, che annunciano: «nuove cariche venerdì»

ALGHERO - Acque agitate nel Comitato Zonale Nurra, che nella giornata di oggi (mercoledì) ha visto l'annuncio delle dimissioni del presidente Daniele Dore, con conseguente risposta da parte dei consiglieri.
ore 17.07 Il vicepresidente del Dolores Salis (membro del Comitato di Borgata Sa Segada-Tanca Farrà) annuncia che venerdì 20 marzo si procederà al rinnovo delle cariche del Comitato Zonale Nurra, a seguito delle dimissioni odierne del presidente Daniele Dore, precedute lunedì 16 marzo da una mozione di sfiducia allo stesso presidente da parte di nove consiglieri sui quattordici facenti parte del Comitato. «I Comitati eletti delle cinque borgate che hanno sfiduciato il presidente (Sa Segada, Tanca Farrà, Guardia Grande, Corea, Maristella) auspicano che con l'elezione delle nuove cariche si possa iniziare una nuova fase di democrazia all'interno del comitato», conclude.
ore 14.27 «Dopo circa dieci settimane di intensa attività mi vedo oggi costretto, con amarezza, a rassegnare le mie dimissioni da Presidente del Comitato Zonale Nurra». Così Daniele Dore annuncia le sue dimissioni motivandole con «la decisione del Consiglio Direttivo di svolgere le riunioni, piuttosto frequenti, a porte chiuse». «Voglio sottolineare - spiega - che il Consiglio che mi ha nominato Presidente, è un organo recentemente rinnovatosi, tramite elezioni libere, svoltesi lo scorso dicembre con una partecipazione popolare mai vista prima d'ora. I cittadini hanno scelto i propri consiglieri, dando loro mandato a rappresentare presso il Comitato Zonale Nurra, le istanze delle proprie borgate, riconoscendo al Comitato stesso il ruolo di organo istituzionale designato a rappresentare tutta la Bonifica dinnanzi alle istituzioni».
L'accusa è nei confronti dei consiglieri di una maggioranza «che dal primo giorno in cui il rinnovato comitato ha visto la luce, hanno agito autonomamente ed esternamente al consiglio direttivo, portando spesso avanti iniziative per il tramite del comitato per la nascita del Comune di Porto Conte (per altro non legittimato da alcun mandato elettorale) o dei rispettivi neonati comitati di borgata, andando di fatto a delegittimare e neutralizzare il comitato zonale». «Le innumerevoli attività - prosegue il presidente dimissionario - volte al raggiungimento della soluzione di quelli che sono indubbiamente riconoscibili come comuni problemi, sono state di volta in volta portate avanti sempre dai singoli comitati esterni, ignorando di fatto il CZN, che è sempre stato tenuto fuori da queste iniziative, o coinvolto a cose fatte e quindi impossibilitato a poter prendere una posizione se non in funzione della linea già definita dai vari comitati».
Un atteggiamento che secondo Dore «ha volutamente congelato» l'attività del Comitato Zonale a cui si è aggiunta «una bozza di statuto che, sia negli intenti che nell’articolato, prevede un depotenziamento delle prerogative del comitato stesso, con consiglieri nominati e ritirabili dai comitati di borgata in qualsiasi momento invece che eletti dalla popolazione e togliendo qualsiasi rappresentatività al Comitato zonale in capo al territorio». «Con tutte le mie forze ho cercato di oppormi a quello che definisco un massacro in bianco, dove un gruppo di persone, per ordine dei propri comitati, si è coalizzato all'interno del Comitato zonale con il preciso proposito di portarlo alla morte, prendendosi facile gioco degli ignari elettori i quali hanno designato loro come rappresentanti, con il desiderio che costoro lavorassero in sintonia con l'oggetto sociale espresso nello Statuto del comitato stesso.
Così purtroppo non è stato. E ormai mi rendo conto che così non potrà essere». «Con desolazione debbo constatare - conclude Dore - che si sta buttando al vento una opportunità storica, che poteva vedere per la prima volta tutto l'agro realmente unito, sotto una unica bandiera, che lo facesse salvo dalle troppo facili speculazioni e strumentalizzazioni di cui periodicamente il nostro territorio è oggetto. Per rappresentare le istanze di tutti i cittadini che mi hanno eletto come consigliere, rimarrò comunque all’interno del Consiglio Direttivo per vigilare affinché non vengano intraprese azioni che possano ledere agli interessi della collettività».
Nella foto: Daniele Dore
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