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M.V. 26 marzo 2015
Basso profilo sulle partecipate: scintille ad Alghero
Pirisi, Daga (Pd) e Salaris, Piras (Ncd) fanno un lungo attacco al sindaco disquisendo di Meta, In house e Secal. Per Mario Bruno si tratta semplicemente di un «processo alle intenzioni che tra l´altro non ho»
Basso <i>profilo</i> sulle partecipate: scintille ad Alghero

ALGHERO - Opposizioni in fibrillazione ad Alghero. Così agli ultimi attacchi targati Ncd [LEGGI] e Forza Italia [LEGGI], seguono quelli a marchio Pd-Ncd. E la replica dei cinque capigruppo di maggioranza [LEGGI] che rispediva al mittente le accuse di berlusconiani e alfaniani algheresi diventa per Daga, Pirisi, Piras e Salaris addirittura «un atto di fedeltà di alcuni sparpagliati consiglieri», «pseudo difensori di un fortino ormai minato», «che suscita umana compassione». Insomma, è muro contro muro tra maggioranza e opposizione, che mettendo nel cassetto il fair-play politico sminuisce perfino il ruolo dei capigruppo in aula. Ultimo, ma solo in ordine di tempo, argomento di scontro diventa così il consiglio comunale convocato per la giornata di lunedì 30 marzo, quando il sindaco e la maggioranza presenteranno il piano di razionalizzazione delle partecipate comunali. Un atto già annunciato dal primo cittadino qualche settimana fa in aula, ma che evidentemente solletica i quattro consiglieri comunali di minoranza che sull'argomento dimostrano di avere le idee chiare. Di seguito il lungo documento (in formato integrale) di Enrico Daga e Mimmo Pirisi (Pd), Emiliano Piras e Maria Grazia Salaris (Ncd).

Su Secal parebbe tutto già deciso, il contratto di servizio terminerà il prossimo 30 giugno 2015, e salvo ripensamenti, l'attività di riscossione potrebbe essere esternalizzata: alla faccia del contenimento dei costi, della necessità di rafforzare l’azione di Secal, al futuro dei 14 dipendenti attualmente in forza alla società, ma soprattutto all'impatto devastante che un agente di riscossione esterna (Equitalia docet) potrebbe avere su famiglie e imprese algheresi. Nel tal caso, Secal verrebbe posta in liquidazione, e Bruno perseguirebbe anche l’obiettivo di togliersi di “mezzo” l’attuale, per lui scomodo, amministratore. Tutto da rifare insomma o, forse, tutto già fatto? Il vero dramma è che queste decisioni vengono elaborate all'esterno del consiglio comunale. Su Alghero In House il pensiero del Sindaco è ancor più a tinte fosche. Non possiamo dimenticarci che l'attuale primo cittadino faceva parte della maggioranza guidata da Soru, quando l'assessore Romina Congera nel 2007 avviò il processo di stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili (azione degna), prevedendo la costituzione di società in house e/o strumentali dei Comuni, e di fatto smantellando il settore manutenzioni dei comuni stessi. È vero, i tempi sono cambiati, e vanno cercate soluzioni alternative, ma un' idea chiara per il destino anche dei sessanta lavoratori della "Alghero in house" bisognerebbe averla; invece fino ad ora abbiamo assistito a uno sconclusionato affidamento di servizi, come per esempio quello della pulizia degli arenili, che è evidente, non si regge su un disegno progettuale che programmi il futuro di questa partecipata, ma che addirittura, guardandolo dall'esterno, sembra mirato a mettere in difficoltà il management della in house stessa, così da poter arrivare all'obiettivo dichiarato in campagna elettorale di sciogliere la società (ben sapendo che i dipendenti non potrebbero essere assunti in comune, quindi nuovi disoccupati). Li lascia in fase sperimentale per quel che riguarda la gestione parcheggi, importantissima possibile fonte di reddito, e forse di salvezza di Alghero in House, scaricandogli anche in questo caso le colpe dell’inefficienza, quando basterebbe davvero, poco: un piano economico vero, una modifica al regolamento, un corso per far diventare gli addetti alla sosta ausiliari del traffico (sapete quante somme in più si incasserebbero? tante). Il Sindaco, come se non bastasse, pare abbia deciso fare importanti tagli ai trasferimenti alla società in House (si parla di 300.000 in meno nel 2015), che se fatti nell'anno in corso, ne decreterebbero la fine per perdita del capitale. Insomma un progetto già scritto, di cui il Consiglio Comunale è ignaro, e, che stando così le cose , si troverà ad avere ruolo solamente per fare da "killer" della società, mandando per strada sessanta dipendenti; un po’ come scientemente fatto con i 26 addetti al traffico dalla precedente giunta di centro sinistra. E vogliamo parlare di Fondazione Meta? Anche qui il nulla assoluto. Leggendo la relazione previsionale e programmatica del 2015 viene quasi da piangere per il vuoto pneumatico che ne viene fuori: nessuna volontà di crescere, nessuna certezza dei fondi, anche qui si parla di 300.000 euro in meno nel budget 2015, in pratica decretandone il requiem. La “mission” per il 2015 è fumosa, vecchia, tutti i progetti per coinvolgere le associazioni, i privati rimangono solo a parole, ma nella realtà cosa c’è? Poco o niente! Nel frattempo la programmazione, dopo un primo sussulto per lo scorso Capodanno che lasciava ben sperare oggi langue. La Sagra del Riccio un fallimento, in quanto non è stata promossa neanche a Olmedo, della stagione estiva non si parla ,anzi no, nella famosa relazione “del niente” ci informano che ci saranno i fuochi d'artificio. È urgente, per le ragioni sopra esposte, che il consiglio comunale utilizzi tutte le sue prerogative per svolgere in pieno la sua funzione d'indirizzo sulle scelte future legate alle società partecipate, e non con una improbabile e tardiva convocazione “last minute”, il giorno prima della scadenza dei termini per la presentazione della relazione del piano di razionalizzazione delle stesse, al fine di scongiurare scelte maturate in circoli ristretti che potrebbero rappresentare un colpo mortale per una città che è ormai al collasso. La posta in gioco è alta, parliamo in questo caso di obiettivi e soluzioni alle quali è legato il destino di oltre cento famiglie algheresi. Il contatore dei disoccupati signor sindaco sta sempre aumentando.

Tra il serio e faceto la lapidaria risposta del sindaco Mario Bruno. «Le ultime dichiarazioni del Nuovo centro destra e del Partito democratico algherese altro non sono se non un processo alle intenzioni che tra l'altro non ho. Inutile terrorismo mediatico. Non sarebbe stato meglio aspettare lunedì, quando illustrerò al Consiglio Comunale il piano sulle partecipate da inoltrare alla Corte dei Conti, previa approvazione della stessa massima assemblea cittadina? Ma perchè la politica si riduce a questo basso profilo?»

Nella foto: Pirisi, Salaris, Daga, Piras e il sindaco Bruno
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