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A.B. 10 aprile 2015
Risparmio: l´Isola punta su buoni fruttiferi e libretti postali
Ad Alghero, il 95percento delle somme affidate al risparmio postale sono investimenti a medio-lungo termine
Risparmio: l´Isola punta su buoni fruttiferi e libretti postali

ALGHERO - I prodotti di risparmio postale tradizionali sono da sempre apprezzati in Sardegna. Al 31 dicembre 2014, i sardi detengono complessivamente nel loro portafoglio 7miliardi e 394milioni di euro, suddivisi in 3197milioni di euro nei libretti di risparmio postale e 4197milioni di euro di Buoni Fruttiferi Postali. In Italia, lo stock complessivo di Bfp supera il valore di 211miliardi di euro, mentre sono stati depositati nei libretti di risparmio oltre 114miliardi di euro. Ad Alghero, solo il 5percento delle somme impegnate nei prodotti di risparmio postale sono investimenti a breve termine; le restanti somme sono suddivise per il 76percento in Buoni Postali con rendimenti fisso predeterminato ed il 19percento in buoni che prevedono anche la corresponsione di un extra legato all’inflazione italiana o che prevedono il pagamento, al compimento del primo, secondo, terzo e quarto anno, di eventuali premi aggiuntivi legati all’andamento dell’Indice azionario “Euro Stoxx50”.

Il Buono, sia a livello regionale, sia nazionale, è la forma di investimento preferita dai risparmiatori postali. I Buoni, emessi da Cassa depositi e prestiti e collocati in esclusiva dal 1924 da “Poste Italiane” in tutti gli uffici postali, sono garantiti dallo Stato italiano e possono essere rimborsati in ogni momento; assicurano il rimborso del capitale investito e degli interessi maturati, a prescindere dalle temporanee condizioni di mercato. Negli anni, ai tradizionale Buoni Ordinari e “A Termine” (non più sottoscrivibili), si sono aggiunti altre tipologie di Buoni Fruttiferi Postali, oggi quelli disponibili sono quattordici, con caratteristiche differenti sia in termini di durata dell’investimento sia in termini di rendimento. Ci sono i Buoni a breve, medio e medio-lungo termine, che prevedono un rendimento fisso predeterminato al momento della sottoscrizione e legato a parametri che caratterizzano le diverse tipologie di Buoni; altri che, oltre al rendimento fisso, prevedono un rendimento extra legato all’andamento dei mercati azionari o all’inflazione italiana e che consentono di recuperare la perdita del potere d’acquisto su capitale investito; altri ancora sono riservati a determinate categorie di investitori, come ad esempio minori, beneficiari di un procedimento successorio, liberi professionisti, condomini, associazioni, ditte individuali, piccole, medie e grandi imprese.

Con il Buono fruttifero postale è possibile investire anche piccole somme e non ci sono spese di emissione, gestione o rimborso, con una tassazione degli interessi al 12,50percento. Inoltre, i Buoni sono esenti da imposta di successione. Sono assoggettati ad imposta di bollo tranne quelli il cui valore di rimborso non sia superiore a 5mila euro. I Buoni sono disponibili sia nella classica versione “cartacea” (50euro e multipli) sia in quella “dematerializzata” (250euro e multipli). Per sottoscrivere buoni dematerializzati è necessario essere titolari di un Libretto di Risparmio o di un conto corrente postale. Con il Buono “dematerializzato” si evita di incorrere nella prescrizione, perché alla scadenza dell’investimento l’importo viene automaticamente versato sul conto corrente postale o sul libretto postale del cliente.
19:00
Giovanni Conoci (Industria), che ricoprirà il ruolo di Vicepresidente, Vittorio Beccu (Servizi alle imprese), Antonello Fois (Agricoltura), Annalisa Luzzu (Commercio) e Marco Rau (Artigianato) affiancano Stefano Visconti



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