S.A.
14 aprile 2015
Tensioni nel centrosinistra sardo Rimpasto in Giunta dopo il voto
Dopo le fibrillazioni dei giorni scorsi e il vertice del centrosinistra di ieri, con i segretari dei partiti che hanno chiesto maggiore collegialità nelle scelte, si comincia a ragionare sulla verifica del programma anche guardando ai singoli assessorati

CAGLIARI - Il tagliando per la Giunta regionale porterà presumibilmente ad un rimpasto, ma questo passaggio avverrà solo dopo le elezioni comunali del 31 maggio prossimo. Dopo le fibrillazioni dei giorni scorsi e il vertice del centrosinistra di ieri (lunedì), con i segretari dei partiti che hanno chiesto maggiore collegialità nelle scelte, si comincia a ragionare sulla verifica del programma anche guardando ai singoli assessorati.
La giornata di svolta è stata quella di ieri (lunedì). Mentre da una parte Renato Soru confermava la riunione coi segretari dei partiti
della coalizione (organizzato da giorni tra le polemiche per il
mancato invito al presidente della Regione), dall'altra,
abbastanza a sorpresa, il governatore sceglieva la replica
plateale, convocando nelle stesse ore i parlamentari sardi in un
tavolo di lavoro. Nei prossimi giorni il segretario del Pd, Renato Soru, dovrebbe incontrare il presidente della Regione Francesco Pigliaru e poi è possibile ipotizzare un vertice di maggioranza collegiale.
Per una valutazione compiuta c'è ancora tempo anche se qualche movimento comincia a intravedersi. L'ultima parola spetterà comunque al presidente Pigliaru. I punti fermi tra i dodici esponenti dell'esecutivo al momento sembrano essere l'assessore all'Agricoltura Elisabetta Falchi (RossoMori), Cristiano Erriu (Enti Locali e Urbanistica, Pd) e Paolo Maninchedda (Lavori Pubblici, Partito dei Sardi).
Nella fot: il presidente della Regione Francesco Pigliaru
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