Questa mattina è in programma una mattinata di lavoro e informazione. La data coincide con la proclamazione del primo sciopero unitario della scuola dopo quasi 10 anni che chiede al governo di ritirare il Ddl
SASSARI - A pochi giorni dal flashmob a sostegno della Scuola Pubblica che ha visto a Sassari la partecipazione di centinaia di persone contro il Ddl denominato “La buona scuola”; questa mattina, martedì 5 maggio, è in programma una mattinata di lavoro e informazione, «ancora una volta per difendere la Scuola e ancora una volta nel cuore cittadino di Piazza d'Italia» è l'urlo del Movimento per la Difesa della Scuola Pubblica
e del Coordinamento Precari Scuola Sassari. La data coincide con la proclamazione del primo sciopero unitario della scuola dopo quasi 10 anni che chiede al governo di ritirare il Ddl.
«Tale “riforma” infatti ha il merito di aver scontentato tutti: dagli studenti agli insegnanti; dai genitori al personale tecnico amministrativo; dai lavoratori precari a quelli di ruolo. I perché sono diversi. Innanzitutto la pretesa di riformare la Scuola senza investire nella Scuola ma anzi perseguendo la strada, peraltro incostituzionale, che vede il Governo impegnato nel potenziamento dei fondi destinati alle Scuole Private e contemporaneamente nella decurtazione dei contribuiti all'Istruzione Pubblica per i quali si prevede un ulteriore e progressivo sforbiciamento per i prossimi 15 anni» evidenziano le associazioni. E poi la questione precari, neoassunti, dimensionamento, supplenze.
«Mai nelle circa 150 pagine de “La buona scuola” siano menzionati i veri protagonisti della scuola; gli studenti. Può una riforma prescindere da chi ne sarà fruitore attore? E che dire dell'intervento dei privati sponsor? Andranno ad investire in scuole disagiate? Pare difficile crederlo» si chiedono i movimenti che sono in piazza da questa mattina, da Cagliari [
LEGGI] a Sassari: «a Sassari non poteremo fiori o palloncini per fare festa insieme ma libri, da leggere, condividere, scambiarsi e donare alle scuole più bisognose del nostro territorio. Perchè “La Buona Scuola”, quella Vera, siamo noi!»