S.A.
22 giugno 2015
Sardinia Film Festival: i primi film in concorso
Le proiezioni dei film in concorso al Sardinia Film Festival iniziano oggi alle 18 nelle aule del Quadrilatero e proseguono di sera, dalle 21, nel cortile

SASSARI - Dopo l’inaugurazione musicale domenica sera nel Parco di Monserrato, le proiezioni dei film in concorso al Sardinia Film Festival iniziano quetsa sera (lunedì) con tre opere che hanno in comune l’attenzione per le tematiche ambientali. Dalle 18, l’Aula Verde del Quadrilatero (viale Mancini 5) propone un brevissimo lavoro sperimentale che arriva dalla Turchia, The Cage di Önder Ozdem, e i documentari Jardín de piedras di Victor Cabrera e Cristian Caradeuc e In long days di Adrián Villa Dávila. Jardín de piedras, mediometraggio vincitore al Festival de Cine y Video Verde del Venezuela nel 2013, è ambientato in un villaggio della Valle del Huasco in Cile, racconta un progetto finanziato dal Ministero della Pubblica Istruzione e realizzato da un gruppo di studenti di Architettura del paesaggio per costruire, con materiali “poveri” e reperiti sul luogo, i giardini di un museo.
Tra i temi del film c’è anche la “questione” Pascua Lama: un progetto di estrazione di minerali preziosi, che da anni contrappone le popolazioni locali, preoccupate per i danni ecologici, alla multinazionale Barrik Gold del Nevada. Anche il colombiano In long days parla di ambiente, attraverso le vicende di una famiglia che da vent’anni vive lontano da ogni centro abitato, costruendo con le proprie mani tutto ciò di cui ha bisogno.
A partire dalle 21 le proiezioni si spostano nel cortile del Quadrilatero. La serata, presentata come le successive dalla giornalista Rachele Falchi, si apre con un brindisi alla decima edizione a cui sono invitati tutti gli spettatori. In visione c’è ancora un documentario di tematica ambientale selezionato in tantissimi festival internazionali, Ecuador, with the eyes closed di Daniel Chamorro sullo sfruttamento indiscriminato delle risorse da parte delle multinazionali, contrapposto all’impegno della Ong Manos Unidas in favore delle popolazioni locali. Poi l’attenzione si sposta sulle tre famiglie, lontanissime tra loro geograficamente e culturalmente, protagoniste delle fiction Kafal Pakio di Niranjan Raj Bethwal, ambientato in un villaggio poverissimo del Nepal, il divertente Los Contreras Family del messicano Alejandro Becerril, e il sorprendente Ants apartment di Tofigh Amani, una coproduzione Kurdo-Iraquena (miglior cortometraggio al Festival Internazionale del Film di Friburgo), che riflette, con una prospettiva visiva non convenzionale, sul genocidio dei Kurdi compiuto dal regime di Saddam Hussein.
Nella foto: una scena del film Ecuador, with the eyes closed di Daniel Chamorro
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