S.A.
23 giugno 2015
Sardinia Film Festival: terza giornata
Dalle 18 Joao Paulo Martins De Carvalho Macedo presenta fuori concorso alcuni cortometraggi selezionati nel FIKE-International Short Film Festival di Evora

SASSARI - L’apertura della terza giornata di proiezioni spetta a uno dei partner europei del Sardinia Film Festival. Dalle 18 (Aula Verde del Quadrilatero, viale Mancini 5) Joao Paulo Martins De Carvalho Macedo presenta fuori concorso alcuni cortometraggi selezionati nel FIKE-International Short Film Festival di Evora (Portogallo), da lui diretto. La manifestazione portoghese fa parte di una rete europea nata su iniziativa del Sardinia Film Festival, che comprende anche il Psarokokalo-Athens International Short Film Festival per la Grecia, l’Edinburgh Short Film Festival per la Scozia e il Fastnet Short Film Festival per l’Irlanda.
Tutti i festival, a partire da quello greco martedì e quello portoghese oggi, sono i protagonisti di un pomeriggio del Sardinia Film Festival con selezioni di corti fuori non in competizione. Alle proiezioni serali è legato il concorso Winetour Back to the Land organizzato con il Museo del Vino di Berchidda. Tutte le sere, gli spettatori riceveranno un biglietto con un numero. Poi sabato ci saranno le estrazioni e il vincitore potrà trascorrere insieme a un’altra persona, durante la prossima vendemmia, una giornata al Museo del Vino con degustazioni, visite in cantina e in vigna accompagnati dai sommeliers.
I film in concorso nella terza giornata sono sei fiction, un video musicale e un cortometraggio sperimentale. Si parla di temi di attualità, soprattutto di ossessione per la tecnologia e di sovraesposizione mediatica. La Spagna è rappresentata dalla commedia #Seiscientos di Rebeca Díaz, che ironizza sulla dipendenza dai cellulari e sugli amori virtuali. Sempre spagnolo, ma molto più amaro e drammatico è En directo di Wenceslao Scyzoryk: un ritratto impietoso della cosiddetta “TV del dolore”, disposta a tutto pur di tenere alti gli ascolti. Perso in un mondo di solitudine è l’uomo-automa dello stravagante A robot’s tale di Stephanie Winter, una storia fanta-barocca costruita sulla composizione vocale “Tristes Deserts” del musicista francese del Seicento Marc Antoine Charpentier, interpretata dal tenore August Schram e dal duo elettronico Austrian Apparel. Il corto ha vinto il premio come migliore video musicale austriaco al Vienna Indipendent Shorts.
Inizia con toni drammatici che sfumano via via nel surreale Balkony della regista kosovara Lendita Zeqirai, che con questa storia di sfaccendati e di un bambino che minaccia di gettarsi da un terrazzo è stata selezionata anche alla Mostra del Cinema di Venezia e ha collezionato più di venti premi in festival internazionali. È un’opera prima ma ha già ottenuto vari riconoscimenti la tenera amicizia tra un bambino e un agnello raccontata in Milky Brother dal film-maker armeno Vahram Mkhitaryan. Dalla Francia arriva la commedia Baby at any price di Guillaume Cliquot, sul “duro mestiere” di fare i genitori, mentre l’Italia è rappresentata da Corso Dante di Gianni Saponara, con nel cast Marcello Prayer nei panni di un cinico becchino, e dal corto sperimentale This is not a horror movie di Silvia De Gennaro, visionaria metafora dell’indifferenza che corrode i rapporti quotidiani.
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