La perizia avrebbe chiarito che solo quando ormai il sommozzatore era senza vita lo squalo ne avrebbe dilaniato il corpo mordendolo al fianco e alla spalla e provocando le profonde ferite riscontrate durante l´autopsia
CAGLIARI - Non è stato l'attacco di uno squalo a uccidere Eugenio Masala, il sub di 43 anni disperso lo scorso fine aprile nelle acque tra Quirra e Capo San Lorenzo a 70 metri di profondità [
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E' quanto contenuto - secondo quanto riporta oggi
l'Unione Sarda - nella consulenza del brigadiere Gianfranco Simonini, l'esperto del Nucleo sommozzatori dei carabinieri, a cui il sostituto procuratore Enrico Lussu aveva chiesto di indagare sulle ragioni del decesso del sub e ritrovato a poca distanza dal poligono con due profonde ferite al fianco e alla spalla: morsi di squalo larghi venti centimetri e profondi quattordici, come accertato poi dal medico legale Roberto Demontis.
La perizia avrebbe chiarito che solo quando ormai il sommozzatore era senza vita lo squalo ne avrebbe dilaniato il corpo mordendolo al fianco e alla spalla e provocando le profonde ferite riscontrate durante l'autopsia. Ora gli atti della consulenza sono al vaglio del magistrato che, alla luce delle novità, dovrà decidere se archiviare l'inchiesta o procedere con ulteriori accertamenti.