Alguer.it
Notizie    Video    Alguer.cat   
NOTIZIE
SardegnaTurismo Alguer.it su YouTube Alguer.it su Facebook
Alguer.itnotiziealgheroPoliticaVandalismo › Notti brave tra le mura: lettera aperta al Sindaco di Gavino Scala
Gavino Scala Democratici di Sinistra 4 settembre 2006
Notti brave tra le mura: lettera aperta al Sindaco di Gavino Scala
Dopo i recenti episodi vandalici che hanno sconvolto il centro storico interviene Gavino Scala, capogruppo in consiglio comunale dei Ds e residente nella città murata
Notti brave tra le mura: lettera aperta al Sindaco di Gavino Scala

ALGHERO - «In più di un’occasione il consiglio comunale è stato chiamato in passato a dibattere argomenti comuni come quelli dell’ordine e della sicurezza pubblica, in particolare nel centro storico. Alghero è considerata da tutti città turistica. Credo che una città che si propone come tale, debba essere innanzitutto in possesso di un requisito inderogabile, che è quello di città civile. Dove la sicurezza e la tranquillità dei cittadini residenti e dei turisti devono essere tutelate e garantite. Credo che non sia più sufficiente quello che Alghero offre come bellezze naturali, storiche e culturali, oltre ai vantaggi logistici. Perché dico questo? Perché nella scelta della località delle vacanze, ha un peso caratteristico la qualità della vita il cui aspetto fondamentale è rappresentato proprio dalla tranquillità e dalla sicurezza. Quanto è accaduto nella notte tra sabato 27 e domenica 28 giugno, all’interno del centro storico, in via Cavour, è noto a tutti. Si tratta indubbiamente di un fatto di estrema gravità. Episodi come questo, avvengono con puntuale frequenza all’interno della città murata. In passato il consiglio comunale aveva già denunciato il pericolo di una situazione di malessere all’interno del centro storico. Denuncia che non intendeva fare opposizione politica, ma richiamare un oggettivo pericolo sociale. Oggi siamo tutti preoccupati e allarmati giustamente, di quanto è accaduto. La sicurezza dei cittadini non può avere paternità politica.

Infatti, una società nella quale la violenza viene tollerata o resti impunita, diventa un rischio soprattutto per i più miti, i più pacifici, i più deboli. Sappiamo tutti che in questi ultimi anni, il centro storico, è diventato luogo di divertimento e di svago, oltre che di passeggio, per la presenza di una concentrazione di esercizi per la somministrazione e la ristorazione. Ne consegue che il popolo della notte ogni fine settimana si trasferisce all’interno della città murata. Però e da molto tempo che il centro storico è diventato un luogo dove non esistono più regole da rispettare, ma è invece diventato sede di schiamazzi, d’arrogante disturbo alla quiete pubblica, di musica ad alto volume, dove è impedito a qualsiasi ora della notte il riposto alle persone che risiedono in quel ambiente.

Il risposo oltre che essere un diritto del cittadino, per alcuni è addirittura un’esigenza vitale, in quanto nel centro storico, credo che questo non sfugga a nessuno, ci sono malati e sofferenti in gran parte anziani, che sono persone da salvaguardare e tutelare con costanza. Altri invece hanno diritto ugualmente al riposo perché non essendo vacanzieri devono affrontare il giorno dopo, il duro lavoro quotidiano. Sono all’ordine del giorno nel centro storico azioni teppistiche, danneggiamenti ad infissi, a vetrine a fioriere, a strutture pubbliche e private. E’ possibile che tutto ciò possa avvenire nel silenzio generale e senza che nessuno intervenga. E’ possibile che persone nate e cresciute nel centro storico, siano state costrette ad abbandonare le proprie case per trasferirsi altrove a causa di una situazione di malessere non più tollerabile.

Ci sono molte altre persone che non vogliono abbandonare le loro case, il luogo dove sono nate e cresciute, dove hanno trascorso la loro infanzia, dove trascorrono la loro vita. Così come ci sono altrettante persone che hanno scelto liberamente di vivere liberamente all’interno della città murata e non vogliono abbandonare il luogo, nonostante le difficoltà obiettive. Questi cittadini signor sindaco, vanno difesi e tutelati, non praticamente invitati ad andarsene perché non è possibile far rispettare le regole della convivenza civile.

Le chiedo: si può pretendere di rivitalizzare, come molto spesso si sente dire, il centro storico, con problemi di tal entità, in luoghi in cui la vivibilità è elemento inesistente. Penso che nessuno voglia fare danno alle attività economiche che operano nel quartiere, o voglia trasformare il centro storico in un quartiere dormitorio. Però, appare a mio giudizio, necessario favorire il ricrearsi di condizioni di tutela che garantiscano la quiete pubblica e il riposo delle persone.

Perché questo si ottenga occorre rivedere e disciplinare al meglio, con una regolamentazione severa, le attività economiche che non siano ordinate, composte, adeguate al ruolo che Alghero intende espletare sia nei confronti del turista, ma anche e soprattutto agli stessi residenti.

Signor sindaco non posso altro che ricordarle che è giunto il momento di dire a gran voce basta !!!!! Occorre mettere in campo azioni e provvedimenti che oltre a garantire i diritti delle persone, cioè la tranquillità, la sicurezza, la quiete pubblica, il diritto al riposo, consentono di ripristinare le regole del vivere civile e di farle rispettare; solo questo chiedono i residenti del centro storico.

Diversamente si è costretti a vivere in un clima di tensione che credo francamente non sia un beneficio né per i cittadini residenti, ne tanto meno per una città che vuole fare turismo tutto l’anno. Solo in questo modo possiamo restituire ai cittadini residenti e alla città quella serenità e una qualità della vita che sono elementi essenziali se non vitali per essere considerati cittadini degni di questo nome».

nella foto Scala



Hosting provider Aruba S.p.A. Via San Clemente, 53 - 24036 Ponte San Pietro (BG) P.IVA 01573850516 - C.F. 04552920482

La testata usufruisce del contributo della Regione Sardegna Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport
Legge regionale 13 aprile 2017 n. 5, art. 8 comma 13

© 2000-2025 Mediatica SRL - Alghero (SS)