A.B.
1 agosto 2015
Ultimo week-end per il Cala Gonone Jazz Festival
Si avvia alla chiusura, domani, anche la 28esima edizione. Questa sera, The Heart of Stone con le pietre di Pinuccio Sciola e gli arrangiamenti di Campanere e Mozdzer

CALA GONONE – Il venerdì al “Cala Gonone Jazz Festival” si apre con un cammino musicale orientato verso l’analisi più accurata di potenzialità vocali e sonore; alle grotte del bue marino, Cristina Zavalloni e Cristiano Arcelli al sax cercano di mettere alla prova ogni possibile sfumatura. Dal madrigale al blues, con pezzi celebri e originali, i due si convincono di essere approdati in quel “locus amoenus” perfettamente calzante alla loro viva eccletticità. L’Acquario si candida a luogo altamente suggestivo per il paesaggio e le scelte azzeccate: il mito di Tommy Flanagan rivive con l’Andrea Angiolini Sextet. A Teatro, lo scenario ricorda le atmosfere cinematografiche di epoche d’oro, ma riconosciamo i ragazzi del Cgj Collective ed il sogno continua in un’altra epoca, la nostra.
L’attacco è d’impatto, esplosivo e gratificante, poi le premesse: «Grazie alla presenza del maestro Antonio Ciacca che da New York è venuto a insegnarci il jazz così come si fa negli Stati Uniti ed è tornato da noi, in compagnia di amici». Così Pierluigi Manca presenta il maestro d’adozione oltreoceano. L’entrata sul palco di Ciacca introduce la serata. «Sarà un omaggio per i centenari dalla nascita della Holiday e Sinatra. I due sono agli opposti, una è un’afroamericana con radici blues, lui un bianco che trae le sue note dall’american song tradizionale». Cominciano le danze ed i pezzi scritti da Ciacca ed interpretati dalla band e la splendida voce di Sweet Lu, sono la rievocazione ideale per uno swing fuori dagli schemi. Ciacca ammette la sua difficoltà nel trovare una degna interprete della Holiday, non solo come cantante, bensì come donna forte e risoluta ed arriva lei: Alice Ricciardi, esile, ma con grandi contenuti, voce, cuore, spirito complice e perspicaci. Comincia Cheek to Cheek, dal noto brano prima di Astaire e poi di Sinatra (ricorda amabilmente Ciacca). I numerosi astanti accorsi per assistere nuovamente alla nuova sessione di questa collaudata e trionfante Big Band, si fanno sentire dopo ogni assolo, senza lesinare complimenti a queste promesse del new jazz.
Oggi (sabato), alle grotte, “Tales for a Lady Day”, di Fabrizio Fogagnolo, con Battista Giordano, Maria Lapi ed i Karel Quartet. All’Acquario, Cgj Caravan e Swing Bross System. La sera del teatro è luogo dell’imperdibile evento “The Heart of Stone”, realizzato grazie alla caparbia Gloria Campaner decisa a coinvolgere Pinuccio Sciola e le sue sculture in un progetto di grande spessore con le campionature di Leszek Mozdzer. Si conclude domenica anche la 28esima edizione, un’avventura di grandi soddisfazioni.
Alle Grotte del Bue Marino, You Look, con un insieme di voci e strumenti abilmente mescolati da Luisa Cottifogli, Aldo Mella e Gigi Biolcati, anche loro impegnati nella creazione di nuove sfide alla natura di questo singolare palco, tra omaggi alla nostra Billie, improvvisazioni ed orchestre immaginate messe in atto con il coinvolgimento del pubblico guidato da tre singolari personaggi. Immersi nella macchia mediterranea, davanti la vista mozzafiato sul golfo di Orosei e ringalluzziti dai succulenti formaggi e vini dorgalesi, l’Acquario ci stringe in un saluto affabile e familiare lasciando calcare il palco ai nuoresi Tempi di Cris ed il loro Event Horizon. L’ultima sera al Teatro Comunale, la jazz child Sheila Jordan accompagnata dal pianista Alberto Pibiri ed il contrabbassista Alessandro Atzori. La voce conserva ancora tutta la vitalità della ragazza che è stata e continua ad essere, nonostante sia ormai una veterana dello scat e bebop. I tre si esibiscono in una raffigurazione iconica, ma non immobile, di quello che questo genere ha rappresentato nel corso del lungo secolo.
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