A.B.
2 agosto 2015
Grandi numeri per Abbabula
Tre giorni di musica, due palchi e quindici diverse proposte in musica: il pubblico risponde presente, affola gli spazi e si diverte

SASSARI - Applausi a scena aperta ed appuntamento al 2016. Ieri (sabato), è calato il sipario sulla 17esima edizione del festival di parole e musica d'autore “Abbabula”, manifestazione targata “Le Ragazze Terribili” che, nel 2015, grazie al prezioso sostegno dell'Aministrazione Comunale di Sassari, ha puntato ancora una volta sulla qualità delle proposte e su una location nuova e suggestiva, Monte d'Accoddi, riuscendo a conquistare il pubblico e trasformando l'altare preistorico in una straordinaria arena traboccante di pathos, note, storia e fascino. Quest'anno, Abbaula è tornato alla grande, festival che ha pensato all'Isola ed alla tradizione sarda, alla contemporaneità dell'innovazione musicale ed al caldo abbraccio del blues. Un festival che guarda al passato, vive il presente, pensa al futuro e su queste basi ha costruito un cartellone armonico fatto di storie in forma di spartiti, da ascoltare, vivere, osservare. Un sottile nastro azzurro ha collegato le tre giornate del festival, avvolgendo il sud del mondo, dell'Europa, dell'Italia ed un'Isola intera, la Sardegna, che guarda al Mare Mediterraneo ed all'orizzonte di un sud globale. Un sud rappresentato dalla musica degli artisti che, nel corso delle tre giornate, si sono alternati sui palchi di Monte d'Accoddi, luogo magico che volge il vertice della sua struttura proprio a sud, a ribadire il messaggio del festival ed un un concetto espresso però centinaia e centinaia di anni or sono.
Ieri, Abbabula ha salutato il suo 2015 con un'altra grande serata in musica culminata nell'attesissimo concerto del cantautore romano Alessandro Mannarino, artista che ha richiamato negli spazi di Monte d'Accoddi migliaia di fan da tutta la Sardegna. L'artista ha proposto al pubblico il suo nuovo ed innovativo progetto, “Corde 2015”, sua personale ed innovativa scommessa. L'idea parte dalla voglia di riscoperta e di trasformazione, si sviluppa lungo la ferma volontà di riuscire a toccare le più profonde corde dell'animo della gente attraverso il messaggio in musica, diffuso dall'artista sul palco e amplificato dagli strumenti musicali, che sanno urlare forte e sussurrare, dando nuova veste e nuova vita a testi e canzoni proposti nella più totale e limpida semplicità. E per questo ancora più veri, più sentiti, più cantati, più apprezzati. Mannarino ha regalato ai suoi fan uno spettacolo straordinario, ha cantato e suonato senza risparmiarsi rispondendo alle richieste del pubblico, inviando messaggi d'amore alla Sardegna e concedendosi con massima disponibilità a bis, autografi e foto di rito. Ad aprire l'ultima serata del festival è stato il Luigi Frassetto Quartet con “Musiche per tramonti” (produzione originale Abbabula), set costruito e pensato appositamente per il calar del sole sull'altare di Monte d'Accoddi, ambiente molto lounge reso ancora più denso, confortevole e ammiccante dall'eleganza e dalla sapienza musicale dei musicisti. A seguire, è esploso sul palco il dinamismo artistico made in Sardegna di Claudia Aru, artista vivace, ironica e cangiante, che ha regalato alla platea uno spettacolo fresco e tradizionalmente innovativo raccontando in dialetto la sua Sardegna, e meritandosi gli applausi. Poco dopo mezzanotte, sono state le sperimentazioni elettroniche del duo sassarese MowMan a salire alla ribalta del festival, in un viaggio nella terza dimensione, illuminato dalla luna e dalle visionarie proiezioni di Marco Piras.
«Portare Abbabula a Monte d'Accoddi era una sfida complessa, ma stimolante, che abbiamo portato avanti senza esitazioni. Il Comune di Sassari – spiega il direttore artistico della manifestazione e della cooperativa Le Ragazze Terribili Barbara Vargiu - ha permesso all'idea di diventare realtà, il festival ha preso forma in un luogo magico fatto di pietre, storia e suggestioni, componenti che hanno reso unica questa 17esima edizione. Non possiamo che essere soddisfatti per il risultato ottenuto, frutto del lavoro, della partecipazione e del trasporto con cui tutti gli artisti si sono esibiti sul palco, colpiti dalla bellezza del luogo e dal calore del pubblico sassarese e isolano». Un successo di pubblico. Un tripudio di musica. Una vittoria del rispetto per la storia e per l'ambiente. Monte d'Accoddi è stata una scommessa vinta dall'organizzazione e dall'Amministrazione Comunale di Sassari. Abbabula ha mostrato alla gente un luogo unico, e la gente ha apprezzato, lo ha scoperto e riscoperto, lo ha vissuto con garbo e diligenza. Musica ancora una volta come prezioso strumento di aggregazione e come potente mezzo di valorizzazione delle risorse. Grazie a chi ha lavorato per il festival, a chi ha partecipato al festival.
Nella foto (di Jeff Pisoni): Alessandro Mannarino
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