A.B.
6 agosto 2015
Al Dromos festival è ancora protagonista il cinema
Oggi a Bauladu si proietta Perfidia di Bonifacio Angius. Venerdì, invece, a Baratili San Pietro sarà una ricca giornata tra idee e musica con il sociologo Johan Galtung ed il gigante del jazz afrocubano Chucho Valdès

BAULADU - Ancora un appuntamento all'insegna del cinema al festival “Dromos”: oggi, giovedì 6 agosto, nella seconda serata consecutiva in programma a Bauladu, si proietta "Perfidia", il film di Bonifacio Angius uscito nelle sale lo scorso autunno dopo un buon successo di critica e pubblico alla 67esima edizione del Festival del film di Locarno. Si comincia alle ore 21, all'Anfiteatro del Parco di San Lorenzo, con ingresso gratuito. Il lungometraggio girato a Sassari, città natale del regista, racconta la storia di un padre (Peppino, interpretato da Mario Olivieri) e di un figlio (Angelo, impersonato da Stefano Deffenu), che si avvicinano quando ormai è troppo tardi. Due personaggi abbandonati a loro stessi in una grande solitudine, in un mondo senza pietà e senza speranza, dove non esistono i buoni e dove non ci sono cattivi. «Tenerezza, rabbia, cinismo, fragilità, violenza a volte inconsapevole, nascosta, velata. Sono queste le parole che mi vengono in mente quando penso a “Perfidia”, un film nato da diverse suggestioni, alcune molto personali - ha spiegato Angius - Mi interessava raccontare questo piccolo angolo di mondo, Sassari, una cittadina di provincia come ce ne sono tante in Italia, attraverso il problema della disoccupazione giovanile, il vuoto quotidiano che ne consegue e la visione clientelare come sua (non) risoluzione. La provincia anche come luogo fertile per sogni semplici e forse impossibili, ai quali però i personaggi si aggrappano come fossero la vita reale. Una vita fatta di attese incessanti, di invidia, di un desiderio di 'normalità' che appare sempre più lontano».
Dopo Bauladu, Dromos prosegue il suo percorso nell'Oristanese facendo tappa a Baratili San Pietro, venerdì 7, per una giornata ricca di appuntamenti che culminerà in serata, alle 22, con l'atteso concerto di un'autentica icona del jazz afrocubano, Chucho Valdés, preceduto nel pomeriggio da "Utopie all'orizzonte", un'approfondita riflessione sul tema che caratterizza la 17esima edizione del festival: "I have a dream-L'Utopia necessaria". L'iniziativa, coordinata dal giornalista Nicola Pinna, prende il via al Centro sociale, alle ore 15.30, con un laboratorio per bambini dai sei ai dieci anni di età sull'interazione sociale e la trasformazione dei conflitti, curato da Erika Degortes, direttrice di Transcend Peace University e cofondatrice del “Galtung-Institute for Peace Theory and Peace Practice” (ingresso libero su prenotazione, telefonando al numero 0783/310490). Dalle 16,30, ci si trasferisce alle “Cantine Madau”, per una serie di appuntamenti in successione. Il primo è la tavola rotonda "Avanzare in forza dei sogni", un confronto di esperienze fra operatori di diversi ambiti sociali e culturali: operatori delle carceri, dei centri d'accoglienza, di salute mentale e della scuola. Dalle ore 18, spazio a Johan Galtung con una lezione sulla situazione mondiale contemporanea. Chiude l'articolato programma di interventi la sessione dal titolo "L'utopia e l'Ethos europeo. La crisi è l'inizio": l'illustre studioso norvegese di teorica e pratica del metodo non-violento a confronto con Vinicio Busacchi, professore associato di Filosofia Teoretica all'Università di Cagliari, nonché rappresentante nazionale dell'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. Completa la serie di iniziative una mostra del Centro per l'Autonomia per Sofferenti Mentali (servizio del Plus Distretto di Oristano, gestito dalla Società Cooperativa Ctr Onlus, in collaborazione con il Centro di Salute Mentale della Asl di Oristano) visitabile dalle 16.30 a mezzanotte, in Piazza delle Feste.
Alle ore 22, si accendono i riflettori del Parco Comunale, su uno dei più prestigiosi ospiti musicali del festival: la leggenda del jazz afrocubano Chucho Valdés. Classe 1941, vincitore nella sua lunga carriera di cinque premi “Grammy” e tre “Latin Grammy”, il pianista, compositore ed arrangiatore di Quivicán sbarca in Sardegna alla testa di una nutrita formazione di giovani musicisti composta da Yaroldy Abreu Robles (percussioni, voce), Dreiser Durruthy Bombalé (Batás, lead vocals), Rodney Barreto (batteria, vocals), Gastón Joya (double Bass, Vocals), Manuel Machado (tromba), Ariel Bringuez (sax tenore), Alexander Abreu (tromba, vocals), Rafael Águila (sax alto) e Reinaldo Melián (tromba), per proporre “Irakere 40”, il recente progetto con cui rivisita e reinterpreta la musica dello storico gruppo Irakene, che ha co-fondato nel 1973 e con cui ha suonato fino al 2005. I biglietti, a 10euro (più diritti di prevendita), si possono acquistare nei punti vendita del circuito “Box Office Sardegna” ed on-line, attraverso il sito internet “Boxol". Domani sera, botteghino aperto al Parco Comunale di Baratili San Pietro, a partire dalle 20. La serata si chiude sempre all'insegna delle sonorità caraibiche col dopofestival, intorno alle ore 23.30, nella piazza centrale di Baratili San Pietro, con Kike Quintana Son de Cuba.
Nella foto: una scena del film Perfidia
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