A.B.
8 agosto 2015
Cala il sipario su Life After Oil
In programma domani, l´escursione alla foresta pietrificata di Carrucana ed alla cascata Triulintas; il laboratorio sulla terra cruda; la presentazione del Progetto Hydromoving H2o; la proiezione del documentario Martis, realizzato dai ragazzi del paese; le premiazioni ed il DJ Set di chiusura

MARTIS - La seconda edizione di “Life After Oil-International Film Festival”, dedicato ai film di tematica ambientale, organizzato dal Comune di Martis e dal documentarista Massiliano Mazzotta, che ne è anche direttore artistico, si conclude domani, domenica 9 agosto, con un programma pieno di eventi da non perdere. Il primo (appuntamento alle ore 10.30, davanti alle Scuole Elementari), è un’escursione aperta a tutti alla Cascata Triulintas ed alla Foresta Pietrificata di Carrucana, con la guida del funzionario della Soprintendenza ai Beni Archeologici Angelo Cocco. La foresta fa parte del Parco Paleobotanico dell’Anglona e risale al Miocene inferiore, cioè a circa 20milioni di anni fa, mentre la cascata Triulintas si trova nella Gola di Badde Traes ed è attiva da dicembre ad aprile, mesi durante i quali la portata è maggiore.
Di pomeriggio, a partire dalle 17.30, all'esterno del Centro Polivalente “Sa Tanca de Idda”, a Martis, l'Associazione Nazionale Città della Terra Cruda e l'Assocanapa coinvolgeranno bambini ed adulti in un laboratorio per fabbricare mattoni e realizzare altri piccoli manufatti in terra e fibre di canapa. Dalle ore 18, all'interno del Centro Polivalente, sono in proiezione due documentari (fuori concorso) della sezione “Life of Sardinias”, che è dedicata ai film che raccontano la bellezza e le tradizioni dell’isola. “Martis” è un racconto corale della vita del paese, delle sue feste e tradizioni, dei suoi paesaggi ed è stato realizzato da un gruppo di ragazzi del paese riuniti nel “MartisFilmLab”, durante un laboratorio cinematografico gratuito diretto lo scorso inverno da Massimiliano Mazzotta. A parte l'attrezzatura messa a disposizione dal regista, sono state utilizzate solo vecchie macchine fotografiche e cineprese di famiglia, a dimostrazione che spesso la fantasia e la passione per quello che si fa sono più importanti della tecnica. “Nodas-Launeddas in tempus de crisi”, di Andrea Mura e Umberto Cao, segue la vita artistica e personale di alcuni giovani suonatori di launeddas, lo strumento a fiato della tradizione musicale sarda, recentemente rivalutato da musicologi di fama internazionale, dopo essere caduto nell’oblio a metà del secolo scorso. Dal campo della musica, il film prende l’avvio per raccontare le problematiche attuali della Sardegna, prima di tutto la disoccupazione giovanile, ed allo stesso tempo illumina le sue straordinarie potenzialità ancora non del tutto messe a frutto.
Alle 20, il festival si sposta in Piazza San Giovanni, dove l'ingegnere Lorenzo Errico darà una dimostrazione pratica del sistema brevettato dalla sua ditta, la “Hydromoving H2o Energy”, che riduce i consumi di carburante e le emissioni inquinanti attraverso l'elettrolisi dell'acqua applicata ai motori a combustione. Le proiezioni iniziano serali iniziano alle ore 21.20, con “Il filo di lana”, di Tomaso Mannoni (fuori concorso). Il filmato, realizzato grazie al bando “Heroes20.20.20”, è il primo episodio di una web serie intitolata “Kuiles” (Ovili) e racconta, attraverso le avventure di due pastori, gli utilizzi della lana di pecora nel campo dell'edilizia.
La serata prosegue con gli ultimi quattro film in concorso. Il primo è “Un passion d'or et de feu”, di Sebastien Pins (in concorso anche con “My Forest”), dedicato al mestiere dell'apicoltore ed all'importanza delle api per la biodiversità. “La vagabundo”, dell'argentino Emmanuel Moscoso, è una storia di amicizia e solidarietà tra bambini, che prende parla dell’importanza di costruire tutti insieme, con le proprie mani, oggetti utili come una bicicletta partendo da materiali riciclati. L'animazione “Factory”, di Dengke Chen (in concorso anche con “Hunting”), rovescia il punto di vista uomo-animale, per richiamare l'attenzione sul consumo eccessivo di carne e sulla catena di montaggio alienante dei fast-food. Le proiezioni chiudono con “Pandora's promise” (in prima visione italiana), del documentarista americano Robert Stone (presente al festival). Il film, presentato in anteprima al “Sundance Film Festival”, ha suscitato reazioni discordanti nei critici, perché racconta il radicale cambiamento di posizione (da contro a pro energia nucleare) di famosi scienziati ed ambientalisti. Le premiazioni dei film sono previste per le ore 23.40. A seguire, dance hall and “visual train” Dj-Train Elettronika by “M-Artista”, con le immagini girate durante il location scouting della “Associazione Sardegna Film Commission” sul trenino verde “Arst” per chiudere in musica la seconda edizione di Life After Oil-International Film Festival.
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