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Enrico Muttoni 9 agosto 2015
L'opinione di Enrico Muttoni
Abbiamo realizzato un'opera inutile e dannosa
<i>Abbiamo realizzato un'opera inutile e dannosa</i>

Vorrei aiutare Giovanni Soggiu a districarsi tra i dubbi che lo attanagliano. Vorrei spiegargli innanzitutto che non esistono due impianti di trattamento acque di scarico, Il Mariotti e quello di San Marco. Ne esiste uno solo, lungo 8 km. Infatti la grigliatura dei reflui è obbligatoriamente fatta presso il Mariotti. Operazione essenziale in quanto i liquami tal quali non percorrerebbero mai il tragitto fino a S. Marco, senza intasarlo. Per cui l’impianto, dopo aver separato i solidi sospesi, li omogeneizza per la spedizione. Questo spiega anche perché chi trova in mare deiezioni solide, può star tranquillo, in quanto esse non possono provenire dal depuratore, a sua volta un omogeneizzatore. La seconda osservazione è quella che in una situazione normale, acque nere e piovane non dovrebbero mai mescolarsi: Non fosse altro perché le prime costituiscono un flusso costante durante l’anno, e le seconde esattamente l’opposto.

L’impianto di trattamento è progettato per un flusso costante, o comunque per sopportare variazioni modeste e non improvvise. Resta perciò un mistero la situazione dei vasconi (di prima pioggia?). Commuove il fatto che ci sia ancora qualcuno che difenda le condizioni attuali del trattamento reflui di Alghero. Prima dell’avvio dell’impianto di S.Marco, pochissimi avvertivano che la città avesse problemi di questo genere. Poi qualcuno ha deciso che l’impianto di trattamento della zona industriale, moribondo causa la crisi della stessa, aveva bisogno di materiale da lavorare.

Erano presenti dei finanziamenti, sui quali qualcun altro si è famelicamente gettato: col risultato di aver realizzato un opera pubblica non solo inutile, ma purtroppo dannosa. E’ stata by-passata, con disinvoltura, la V.I.A., è stata costruita la tubazione (con tubo unico, un problema non da poco in caso di manutenzione ordinaria e/o straordinaria), è stato installato un ingordo impianto di pompaggio, (tanto paga Abbanoa: chi se ne fotte dove Abbanoa prende i soldi) ed infine è stato scelto il punto di scarico in un corso d’acqua tale solo sulle cartine topografiche, il Rio Filibertu. Questa è stata la ciliegina sulla torta, che però è andata di traverso. Ora la città si trova a dover gestire 22.000 mc di reflui al giorno, a dover decidere dove versarli, in mare o in terra, e a dover spendere una valanga di soldi. Una tantum, se si scaricherà a mare. Per l’eternità, se si farà la sciagurata scelta di irrigare (leggi: pompare, dunque pagare) la Nurra.



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