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GMZ 27 settembre 2006
Vita da Cani, anche gli animali si ribellano
Ad Alghero manca ancora una seria politica in difesa degli animali. Spazi insufficienti ed inadeguati non permettono ai cani un sereno inserimento nella società, eppure vivono la città ed abitano le nostre case
Vita da Cani, anche gli animali si ribellano

ALGHERO – Diventa sempre più difficile ed impegnativo possedere un cane in città. Per lo meno in Italia ed ancor più ad Alghero. Pochi spazi aperti dove poter liberamente portare gli animali e per di più inadeguati. Chi non possiede una campagna privata o un grande giardino, si trova spesso a dover infrangere la legge, portando i cani in spazi notoriamente non accessibili agli animali. Off limits spiagge, giardini e pinete. Ad Alghero manca ancora una seria politica in difesa degli animali. I cani sono troppo spesso, poco o per nulla considerati, eppure vivono la città ed abitano le nostre case. Ed a giudicare i numeri sempre crescenti forniti dall’anagrafe canina del servizio Asl di Sassari, quasi ogni famiglia ne possiede ormai uno. Diversamente da altre nazionalità decisamente più attente ed impegnate al problema, vedi Inghilterra ed Irlanda, in Italia vige ancora il divieto preconcetto; ad Alghero però si va oltre, regna infatti l’indifferenza più totale. Da una decina d’anni a questa parte, l’unico pensiero che le amministrazioni comunali algheresi hanno rivolto al mondo cinofilo è stato predisporre ed affiggere cartelli di divieto. Un ordinanza sindacale, orami datata, vieta infatti ai cani addirittura l’ingresso in tutti i luoghi pubblici, comprese pinete e giardini. Poiché però la restrizione apparve subito troppo gravosa, si cercò di risolvere il “problema cani” con la realizzazione di due piccole aiuole interamente fruibili dagli animali, allocate nei due principali giardini pubblici. E’ però, quanto mai evidente che, un cane a spasso ed in cerca di svago, non possa trovare gratificante essere rinchiuso in pochi metri quadrati, senza avere nemmeno la possibilità di correre liberamente. Con la stipula di una convenzione col canile privato di Pala Pirastru, situato nei pressi di Santa Maria la Palma, l’assessorato competente in materia di randagismo evita anche di pensare che i cani, in ugual modo agli esseri umani, devono godere delle attenzioni dell’Ente locale, al fine di garantire loro il rispetto che la legge impone. Non può certamente bastare il passaggio annuale dei fondi destinati alla cura e sostentamento degli animali in canile, per poter affermare di attuare una politica in difesa e rispetto degli animali. Sarebbe invece auspicabile la realizzazione di luoghi accessibili e completamente fruibili dagli animali ed i loro proprietari, nel pieno rispetto dei regolamenti che definiscono diritti e doveri degli stessi. Sarebbe ancor più augurabile l’emanazione di un’ordinanza che individui un tratto di litorale potenzialmente utilizzabile ed aperto ai cani, in quanto non si comprende il vero motivo per cui debba essere categoricamente impedita la libera fruizione delle spiagge ai proprietari di cani con animale a seguito. Troppo spesso si liquida il problema sostenendo la pericolosità degli animali e l’aggressività nei confronti delle persone. Una cosa è certa, il pensiero ricorrente tra i tanti amanti e possessori di cani è il fatto che non esistano razze pericolose o potenzialmente pericolose, semmai detentori incapaci di avere un sereno rapporto col proprio animale e leggi inadeguate che non permettono l’inserimento nella società agli animali domestici. Cani abituati a frequentare luoghi aperti e a contatto con la gente, saranno sicuramente animali più equilibrati che daranno corso a generazioni sempre più equilibrate. Le celebri teorie sull’evoluzione ci hanno insegnato che l’ambiente compie e promuove enormi trasformazioni. Provare per credere, godetevi una giornata in uno dei tanti splendidi parchi inglesi, pensate che per i cani ci siano solo divieti?



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