Attilio Dedoni
11 settembre 2015
L'opinione di Attilio Dedoni
Se chiude la Prefettura di Oristano grave rischio spopolamento
L’imminente chiusura della Prefettura di Oristano è l’ennesima, triste pagina nella lunga fuga delle Istituzioni dalla Sardegna centrale. Tra Stato e Regione è una sfida a chi riduce di più la sua presenza, con il risultato di accelerare il processo di spopolamento e desertificazione che da decenni investe le zone interne dell’Isola. Quello che ci si aspetta dalle Istituzioni è l’esatto contrario, vale a dire impegni concreti per mantenere in vita e rilanciare i territori più disagiati.
Per questo, è ora che la Giunta Regionale si attivi per sottoscrivere con il Governo un Protocollo d’Intesa finalizzato ad arginare lo spopolamento, a porre fine all’abbandono delle aree periferiche e a renderle più vivibili, partendo da una presenza capillare dei presidi fondamentali per l’inclusione civica. Il Protocollo, dotato di adeguati finanziamenti, dovrà prevedere impegni precisi per entrambe le parti affinché siano mantenuti, o riaperti nei casi in cui siano già stati soppressi, servizi fondamentali quali, appunto, le Prefetture e le Questure, i presidi delle Forze dell’Ordine e dei Vigili del Fuoco. Allo stesso modo, in ogni singolo Comune dovrà essere garantita la presenza degli elementi basilari, a partire dalle scuole dell’obbligo e dagli uffici postali, affinché una comunità possa sentirsi parte integrante nel tessuto sociale del territorio e non un eremo per pochi reduci destinato ad una rapida scomparsa.
Per rilanciare lo sviluppo delle zone interne ed arginare la desertificazione del territorio, le dichiarazioni di principio non servono più a niente: la situazione è grave, bisogna intervenire urgentemente con atti concreti. Se si vuole immaginare un futuro per l’intera Sardegna, non si può pensare di lasciare indietro la parte più ampia dell’Isola per concentrarsi solo sulle aree costiere e sui grandi centri urbani.
* capogruppo dei Riformatori Sardi–Liberaldemocratici in Consiglio Regionale
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