Pierpaola Pisanu
12 ottobre 2006
Fermo biologico, Tedde: «Indennizzi da rivedere»
Il primo cittadino scrive al presidente Soru e all’assessore regionale all’Ambiente Cicito Morittu

ALGHERO - La marineria algherese contro il fermo biologico. Si schiera con i pescatori il primo cittadino su mandato della maggioranza consiliare che ha approvato ieri un apposito ordine del giorno chiedendo la rettifica del provvedimento regionale: «Vanno rivisti gli indennizzi: cifre troppo esigue se si pensa al sacrificio che questa attività comporta», scrive Marco Tedde al presidente Soru e all’assessore regionale all’Ambiente Cicito Morittu. «Questa situazione di precarietà diventa insostenibile per i piccoli armatori non imbarcati per i quali non è previsto alcun tipo d’indennizzo». Il sindaco chiede inoltre che in futuro l’introduzione del fermo biologico sia concordata con i Comuni costieri e le marinerie, attraverso il loro diretto coinvolgimento, «anche se la soluzione definitiva al problema passa per l’istituzione dei cosiddetti “distretti di pesca” che consentirebbe di non ricorrere più al fermo biologico». L’amministrazione algherese solleva il problema della regolamentazione della pesca sportiva ritenuta eccessivamente vincolante e chiede una modifica immediata al decreto. Da rivedere, secondo Tedde, anche il provvedimento adottato sulla pesca da diporto: «Considero un grave errore porre ulteriori restrizioni così generalizzate ed onnicomprensive ad un’attività già assoggettata a disposizioni estremamente vincolanti – sostiene il sindaco - tali restrizioni comporteranno un impatto negativo sotto il profilo economico e sociale in virtù della larghissima diffusione di tale attività nel nostro territorio». Su questo punto potrebbero esserci delle novità già in mattinata.
nella foto Marco Tedde
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