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S.A. 21:43
Nucleare, la Sardegna dice no
Parere negativo sul disegno di legge delega del Governo in materia di “energia nucleare sostenibile” da parte della Regione Sardegna. Le dichiarazioni dell´assessora Laconi
Nucleare, la Sardegna dice no

CAGLIARI - La Regione Sardegna ha espresso parere negativo sul disegno di legge delega del Governo in materia di “energia nucleare sostenibile”, sia ieri, nell’ambito della Commissione Ambiente, Energia e Sostenibilità (CAES) – coordinata dall’Assessora regionale della Difesa dell’Ambiente Rosanna Laconi – sia oggi in sede di Conferenza delle Regioni, denunciando con forza il mancato recepimento delle proposte emendative avanzate dai Coordinamenti tecnici e l’assenza di un reale coinvolgimento delle Regioni nel processo decisionale. «È una forzatura istituzionale e una rinuncia a ogni visione pianificatoria pubblica, ha dichiarato l’assessora Laconi. La Regione Sardegna non può accettare che su questioni così rilevanti si escludano i territori dalle scelte, né può condividere un impianto normativo che lascia l’iniziativa ai privati su temi di sicurezza e salute collettiva».

Il disegno di legge – che prevede una delega al Governo per l’adozione di decreti legislativi, volti a introdurre nel mix energetico nazionale la produzione di energia da fonte nucleare cosiddetta sostenibile – presenta numerose criticità sostanziali e procedurali, tra cui spicca un elemento particolarmente allarmante, sottolinea ancora la Laconi. La possibilità che i criteri di localizzazione dei nuovi impianti e dei relativi depositi di scorie possano essere definiti sulla base delle istanze dei soggetti proponenti privati, anziché mediante mappature e valutazioni preventive concordate con le Regioni.

In sede CAES e nella Commissione congiunta con IMGT, la Sardegna – insieme ad altre Regioni – aveva espresso un parere contrario motivato e condivisa. Tuttavia, nella seduta della Conferenza delle Regioni, nonostante l’espressione di contrarietà formulata in sede tecnica, la Conferenza, a maggioranza, ha accolto la proposta del Presidente Fedriga di un parere favorevole condizionato alla previsione dell’intesa delle Regioni sui futuri decreti legislativi attuativi. La Regione Sardegna ha mantenuto ferma la propria posizione contraria, insieme alle Regioni Toscana e Umbria, evidenziando l’inaccettabilità di una delega costruita su basi non condivise, senza garanzie normative vincolanti e senza alcuna definizione trasparente di un percorso concertato con le autonomie. «La coerenza tra livelli istituzionali si misura nel rispetto dei percorsi di confronto – ha concluso Laconi. Non possiamo prestare il fianco a un processo che disconosce le prerogative delle Regioni e apre la strada a dinamiche localizzative opache e disancorate da ogni principio di pianificazione pubblica. Il nostro no è netto, motivato, coerente».

Nella foto: l'assessora Rosanna Laconi
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