Mariangela Pala
12 novembre 2015
Chimica verde, Carta (Ap): «lavoratori a rischio»
Doveroso, secondo il consigliere Alessandro Carta, l’intervento delle istituzioni a tutti i livelli ai fini di comprendere cosa realmente si profila per le sorti di una realtà industriale appena nata come Matrìca

PORTO TORRES - Il progetto relativo alla cosiddetta “chimica verde” da parte dell’azienda Matrica, avrebbe dovuto rappresentare, oltre che una svolta per l’industria chimica sarda e nazionale, un progetto su cui anche la filiera agricola avrebbe potuto far leva per il rilancio dell’economia regionale attraverso la coltivazione del cardo, principale materia prima per la produzione di bioplastiche. Invece, secondo quanto dichiarato dai sindacati la chimica verde non sarebbe più strategica e il progetto per Porto Torres non farebbe più parte del Piano industriale Eni.
«Alla luce dei fatti, stiamo assistendo ad un totale arresto degli investimenti dichiarati, un blocco perentorio che cammina di pari passo ai sempre più insistenti rumors relativi all’abbondono di Eni del progetto, escludendo la possibilità di poter reintegrare disoccupati del territorio, ed ancor peggio, mettendo in serio dubbio il mantenimento degli attuali livelli occupazionali impiegati, nonchè le maestranze e le aziende dell’indotto».
Lo dichiara il consigliere comunale di Autonomia popolare, Alessandro Carta che rivolge un’interrogazione al sindaco «per conoscere la posizione dell’amministrazione comunale in riferimento alle questioni elencate, anche alla luce del confronto che recentemente è avvenuto tra l’amministrazione stessa e i vertici di Matrica». Dopo essere stato presentato (così come tutta la chimica verde) come la salvezza per un territorio già fortemente oppresso dai siti industriali, il progetto Matrìca rischia di lasciare sul terreno una scia di promesse e illusioni.
Il protocollo d’intesa firmato nel 2011 dal Governo nazionale, dalla Regione Sardegna e da tutti gli enti locali, con l’integrazione del famoso “addendum”, prevedeva, infatti, un ambizioso piano industriale suddiviso in diverse fasi, avente l’obiettivo di realizzare sei impianti di produzione e di una centrale a biomasse funzionale all’intero progetto. Doveroso, secondo i consigliere, l’intervento delle istituzioni locali, regionali e nazionali ai fini di comprendere cosa realmente si profila per le sorti di una realtà industriale appena nata e già dal futuro incerto, onde evitare il peggio per i lavoratori coinvolti, in considerazione delle grandi aspettative del territorio al riguardo.
Pertanto Carta chiede al sindaco «Se ritiene opportuno, o meno, farsi promotore di una vertenza al riguardo, coinvolgendo tutte le istituzioni interessate, affinché si possa intervenire per tempo in una situazione che non promette niente di buono per tutti i cittadini, padri di famiglia e soggetti interessati alla vicenda».
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