Pierpaola Pisanu
18 novembre 2006
Tre mesi senza stipendi, rivolta alla Sardabauxiti
I lavoratori che da tre mesi non percepiscono stipendio, sono in stato di agitazione. Hanno iniziato a presidiare i cancelli della miniera da giovedì notte e per tutta la giornata di ieri non hanno permesso a nessuno di mettere piede all’interno della cava

ALGHERO - Floridi bilanci ma l’azienda ancora una volta in affanno. La Sardabauxiti, dopo il rilancio economico degli ultimi due anni, sprofonda nuovamente nella crisi. I lavoratori che da tre mesi non percepiscono stipendio, sono in stato di agitazione. Hanno iniziato a presidiare i cancelli della miniera da giovedì notte e per tutta la giornata di ieri non hanno permesso a nessuno di mettere piede all’interno della cava. Nemmeno all’ufficiale giudiziario che avrebbe dovuto aprire un’asta per la vendita di due pale Wagner, mezzi meccanici indispensabili per il proseguo dell’attività estrattiva. E’ stata una pura casualità che il funzionario inviato dal giudice sopraggiungesse proprio nella giornata di sciopero. Inutile il tentativo di penetrare all’interno anche per il mandatario di una ditta che vanta notevoli crediti nei confronti della Sardabauxiti e che avrebbe dovuto prendere parte all’asta. E’ stato chiesto l’intervento dei carabinieri, ma alla fine l’ufficiale giudiziario ha rinunciato al braccio di ferro con i lavoratori e ha stilato un verbale per dichiarare di essere stato impossibilitato ad eseguire l’ordine del giudice. Presenti al fianco dei minatori, i delegati sindacali dell’industria, Cici Peis (Uilcem), Giampaolo Murgia (Femca Cisl) e Massimiliano Muretti (Filcem Cgil). «Non si può rischiare che vengano pignorati beni o strumenti indispensabili per il mantenimento dell’attività estrattiva», ha detto Peis evidenziando che c’è in ballo il futuro di trentadue lavoratori più altrettanti dell’indotto. Il paradosso è che l’azienda sta chiudendo ottimi affari. La Sardabauxiti, dopo aver superato una profonda crisi, ora sta vivendo un momento positivo grazie all’accordo formato con la multinazionale greca S & B Industrial Minerals. Una collaborazione commerciale che nel 2005 ha permesso la vendita di 180 mila tonnellate di bauxite, per buona parte esportata per la prima volta oltre oceano, verso il Canada e la Florida. La gestione corrente però risente della situazione debitoria pregressa. I sindacati chiederanno l’apertura di tavolo con l’amministratore unico Andrea Binetti. Ma sarà convocato anche il management della S&B, che si sta occupando della commercializzazione del minerale: «Chiederemo la cessione di quote alla società greca, - annuncia il delegato Uilcem – a garanzia del buon andamento gestionale dell’azienda è auspicabile l’intervento diretto della S&B».
nella foto la protesta dei lavoratori
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