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Pierpaola Pisanu 23 novembre 2006
Ufficio idrico al collasso
A parte il milionario buco scavato nelle casse comunali per via dei contenziosi, sono parecchie le situazioni ingarbugliate. Una vera e propria giungla di casi contorti che quotidianamente travolgono gli addetti al fronte office, insufficienti, secondo l’assessore Spirito, a smaltire la grossa mole di lavoro
Ufficio idrico al collasso

ALGHERO - Ufficio idrico al collasso. Centinaia di utenti affollano al mattino la sede di Sant’Agostino per regolarizzare la propria posizione in vista del passaggio di consegne tra Comune e società Abbanoa. Prima di cedere il testimone l’amministrazione civica algherese ha avviato un’indagine conoscitiva che se da un lato è prevista dallo stato, ad Alghero assume una rilevanza particolare per la necessità di rimettere ordine nel caos delle 18mila utenze dove risulta una media elevata di casi controversi. A tutti i cittadini il Comune sta chiedendo i dati relativi all’utenza idrica: da quelli catastali dell’immobile dove è stato eseguito l’allaccio, dichiarazione di residenza, indicazioni sull’eventuale condivisione condominiale e sul reddito qualora si avesse diritto ad uno sconto nelle tariffe. Le cinque postazioni dell’ufficio idrico nelle giornate di apertura al pubblico (lunedì, mercoledì e venerdì), sono meta di oltre duecento cittadini per volta che hanno necessità di aiuto nella compilazione dei moduli o nel migliore dei casi, che devono consegnarli. Qualcuno in fila si lamenta: «Non capisco perché il Comune chieda a noi tutte queste informazioni che già possiede nei suoi uffici», è il commento ricorrente. Il dubbio viene sciolto dall’assessore al Servizio Idrico Giancarlo Spirito: «Il Comune ha i dati catastali ma in buona parte dei casi non sa chi abita in quelle case». Il censimento quindi ha il compito di fare chiarezza in un settore dove la confusione regna sovrana. A parte il milionario buco scavato nelle casse comunali negli anni passati per via dei contenziosi per i pasticci nella bollettazione del consumo idrico, sono parecchie le situazioni ingarbugliate. Una vera e propria giungla di casi contorti che quotidianamente travolgono gli addetti al fronte office. Si va dai casi di omonimia, a quelli in cui il contratto è intestato a chi ha lasciato questo mondo o a ex proprietari. «Il quaranta percento degli utenti non corrisponde all’effettivo consumatore - spiega Spirito - E’ un lavoraccio, siamo a rilento perché il personale è insufficiente». Nel frattempo i termini per la consegna della certificazione è slittato al 10 dicembre. Mentre si fa avanti anche il mondo del volontariato. Per offrire supporto ai cittadini nella compilazione dei moduli o dare informazioni, sono a disposizione gli operatori dell’Asi Ciao, nella sede di via Canepa 26, tutti i giorni, dalle 9 alle 12.

nella foto l’assessore al Servizio Idrico Giancarlo Spirito



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