Dopo il diniego allo scarico dell'impianto di Alghero (San Marco), la Magistratura con ogni probabilità potrebbe procedere con il sequestro giudiziario e la nomina di un custode-tecnico che dovrà calendarizzare dei rapporti sulla gestione da inviare al magistrato
ALGHERO - Col diniego della Provincia alla richiesta di rinnovo autorizzativo allo scarico del depuratore di San Marco [
LEGGI] (nel corpo recettore e a fini irrigui) emergono "ufficialmente" numerose gravi criticità strutturali dell'impianto già oggetto di problemi in passato e connessi (probabilmente) ai disservizi ed alle anomalie della stessa rete idrico-fognaria cittadina. Così, alla prima richiesta di autorizzazione allo scarico basata su dati reali (di gestione) e non solo progettuali come avvenuto nel 2011, le anomalie (più volte evidenziate e rese pubbliche anche da
Alguer.it) vengono a galla.
Ad iniziare da quello che più di una volta è stato definito il "peccato originale", ossia aver localizzato il nuovo impianto a dieci chilometri dalla città prevedendo il riutilizzo dei reflui affinati, salvo disattendere clamorosamente l'idea progettuale e utilizzare come scarico ordinario un corpo recettore inadeguato (il rio Filibertu), affluente del Calich, già individuato come area a tutela Sic e Zps e oasi permanente di protezione faunistica. Il tutto, evitando la valutazione d'impatto ambientale (impianto autorizzato fino a ieri a 77500 abitanti eq.), con un sottodimensionamento non solo delle portate idrauliche. Valori oggi clamorosamente disattesi dalla realtà ed evidenziati nella relazione a firma del dirigente del settore Ambiente della Provincia di Sassari (ma ben noti ai referenti di tutti gli enti coinvolti).
Così lo scenario più probabile e immediato a cui potrebbe presto andare incontro l'impianto a San Marco è il sequestro giudiziario della struttura con l'apertura ufficiale di una nuova inchiesta. La Magistratura potrebbe poi provvedere alla nomina di un custode-tecnico (con tutta probabilità il gestore) che dovrà calendarizzare dei rapporti sulla gestione dell'impianto da inviare al magistrato (presumibilmente ogni settimana o al massimo due). Il tutto in attesa che Abbanoa riavvii l'iter per l'autorizzazione e i vari enti coinvolti nella gestione delle acque definiscano il futuro percorso delle acque depurate che fino ad oggi hanno contribuito in maniera pesante ad ingiallire il mare di Alghero (via Calich).
Nella foto d'archivio: lo scarico del depuratore San Marco di Alghero