Adinconsum e balneari algheresi presentano un nuovo esposto-denuncia per "inquinamento ambientale", il nuovo reato introdotto dal Governo Renzi. Nuovi scenari su cui si muoverà la Magistratura
ALGHERO - Col diniego della Provincia alla prima richiesta di rinnovo autorizzativo allo scarico del depuratore di San Marco [
LEGGI] (nel corpo recettore e a fini irrigui) emergono "ufficialmente" numerose gravi criticità strutturali dell'impianto già oggetto di problemi in passato e connessi (probabilmente) ai disservizi ed alle anomalie della stessa rete idrico-fognaria cittadina. Tuttavia, ancora prima dell'autorizzazione negata da parte dell'Ente, della delicata situazione ambientale è stata interessata la Magistratura con l'esposto-denuncia presentato dal sindaco di Alghero Mario Bruno.
La novità delle ultime ore è che non si tratta dell'unico provvedimento dai risvolti penali sulla vicenda. Infatti, circa un mese fa a presentare una dettagliata denuncia per presunto inquinamento ambientale sono stati l'Adinconsum Sardegna e il delegato Balneari Fiba Confesercenti, su iniziativa dello studio legale Montalto-Alfonso, insieme all'avvocato Franco Dore. Già in passato gli operatori turistici avevano portato in Procura un fascicolo sulla nota "marea gialla", un fenomeno certamente legato allo scarico abnorme delle acque reflue depurate nello stagno del Calich. Ma tutto era stato archiviato anche perché allora non era stato codificato il reato ambientale, introdotto qualche mese fa dal Governo Renzi.
Nuovi scenari su cui si muoverà la Magistratura e che faranno il loro corso. Più stringenti i tempi sul futuro della struttura. L'ipotesi più probabile e immediata resta il sequestro giudiziario dell'impianto con l'apertura ufficiale di una nuova inchiesta [
LEGGI]. La Magistratura potrebbe poi provvedere alla nomina di un custode-tecnico (con tutta probabilità il gestore) che dovrà calendarizzare dei rapporti sulla gestione dell'impianto da inviare al magistrato (presumibilmente ogni settimana o al massimo due). Il tutto in attesa che Abbanoa riavvii l'iter per l'autorizzazione e i vari enti coinvolti definiscano il futuro percorso delle acque depurate che fino ad oggi hanno contribuito in maniera pesante ad ingiallire il mare di Alghero (via Calich).
Nella foto: l'avvocato Franco Dore e il responsabile regionale Adiconsum, Giorgio Vargiu